L’agricoltura svizzera dovrebbe impiegare più profughi e un progetto pilota in questo senso sarà organizzato a partire dall’anno prossimo. L’accordo è stato raggiunto tra il direttore dell’Ufficio federale della migrazione, Mario Gattiker, e Jacques Bourgeois, direttore dell’Unione svizzera dei contadini.
Le discussioni si sono svolte nell’ambito dell’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, nell’ottica di sfruttare meglio il potenziale di manodopera in Svizzera.
Il progetto riguarda solo i rifugiati già ammessi nel paese e non le persone per cui la richiesta d’asilo è ancora pendente. Il Governo stima che si tratti di 14'000 individui che potrebbero sostituire una parte della manodopera attiva nell’agricoltura, che oggi proviene principalmente dall’Europa meridionale e orientale.
ATS/sf
RG 12.30 del 14.08.2014 Il servizio di Camilla Mainardi