I rischi nucleari sono "più alti che in qualsiasi altro momento dalla fine della Guerra Fredda". Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, a New York per una conferenza con i 191 Paesi firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare (NPT), tra cui la Svizzera, ha lanciato un appello per un cambiamento "urgente e necessario": "Alle parole devono corrispondere i fatti per evitare disastri umanitari", ha dichiarato il politico ticinese.
Rischi nucleari più elevati che mai
Telegiornale 03.08.2022, 14:30
L'incontro, che si concluderà il 26 agosto, deve stabilire la rotta per un cambiamento "urgente e necessario", ha affermato. Come già sottolineato dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres all'apertura della conferenza lunedì, Ignazio Cassis teme che un malinteso possa portare a una catastrofe nucleare.
Per evitare questo scenario, gli Stati dotati di armi nucleari devono rinunciare all'accumulo di armi nucleari. "Dobbiamo riaffermare il nostro obiettivo: un mondo libero da armi nucleari", ha commentato Cassis. E le strutture, la cui vulnerabilità è stata rivelata dalla guerra in Ucraina, devono essere messe in sicurezza in ogni circostanza, anche durante i conflitti armati, ha insistito.
13'000 armi solo tra le potenze nucleari ufficiali
I 191 stati firmatari del TNP si riuniscono ogni cinque anni. Nell'arsenale delle potenze nucleari ufficiali, Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia - le cinque potenze con potere di veto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - ci sono ancora circa 13'000 armi nucleari.
Il trattato è stato firmato nel luglio 1968 da Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna e ratificato nel 1970. Solo India, Pakistan, Israele, Sud Sudan e Corea del Nord non sono membri del trattato. Ad eccezione del Sud Sudan, tutti questi Paesi sono oggi considerati potenze nucleari.
Festa nazionale, il viaggio di Ignazio Cassis
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