Svizzera

Rompete le righe a Palazzo

L'ultima sessione delle Camere federali prima delle elezioni del 20 ottobre si è chiusa venerdì. Un breve bilancio di questi quattro anni

  • 27 settembre 2019, 17:03
  • 22 novembre, 21:04
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Tempo di commiato a Palazzo federale

RSI Info 27.09.2019, 17:00

Di: ATS/Bleff 

Si è conclusa oggi, venerdì, la sessione autunnale delle Camere federali, nonché l'ultima di questa legislatura, la 50esima. La prossima sessione, quella invernale, si terrà dal 2 al 20 dicembre. Prima, il 20 ottobre, ci saranno le elezioni federali.

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RG 12.30 del 27.09.19: l'analisi dei quattro anni di Roberto Porta

RSI Info 27.09.2019, 15:03

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In 4 anni, con 33 temi in votazione popolare, anche il cittadino ha avuto il suo bel da fare. Tra i temi trattati spicca di certo quello che riguarda il sistema pensionistico. Era il 24 settembre 2017, quindi due anni fa, quando il 53% della popolazione ne bocciò la riforma. Una sconfitta pesante per il Governo e per il consigliere federale Alain Berset, visti gli anni impiegati a cesellare quel progetto, e anche per il fatto che in materia di pensioni il nostro paese marcia di fatto sul posto da ben 20 anni: tutte le riforme presentate per garantire il finanziamento a lungo termine delle pensioni sono finora naufragate; in Parlamento e in votazione popolare.

Altro punto da ricordare: la questione delle fiscalità delle imprese. Ci sono voluti due passaggi davanti al popolo per riformare l'imposizione a carico delle aziende, permettendo alla Svizzera di rispettare gli standard internazionali in materia. Il compromesso vincente prevede, in termini di compensazione sociale, anche il sostegno finanziario a favore dell'AVS (e qui torniamo al tema di prima) pari a 2 miliardi di franchi.

In questa legislatura ci sono state anche importanti decisioni popolari in ambito energetico. E' stata bocciata l'iniziativa che chiedeva l'abbandono dell'energia nucleare entro il 2030, mentre è stata approvata invece la Strategia energetica 2050, che prevede maggiori sostegni alle fonti rinnovabili e l'aumento dell'efficienza energetica, a garanzia di uno sviluppo sostenibile. Infine, si è votato anche in favore del raddoppio del San Gottardo, nel febbraio del 2016.

Volendo fare un bilancio partitico, va detto che l'UDC ha perso più volte, ad esempio sull'iniziativa cosiddetta di "attuazione" (sull'espulsione del criminali stranieri), sulla nuova legge sull'asilo o sulla direttiva UE sulle armi. Diverse inoltre le sconfitte del fronte ambientalista, anche su diverse iniziative in ambito agroalimentare.

Guardando al futuro prossimo, la nuova legislatura dovrà affrontare la madre di tutte le sfide, quella sulla libera circolazione delle persone. La Svizzera, e lo attesta anche l'intenso dibattito sorto intorno al dossier dell'accordo quadro istituzionale, si trova ad un bivio nelle sue relazioni con l'UE.

Chi è arrivato e chi se n'è andato

Nel 2015 esce di scena Eveline Widmer-Schlumpf (PBD), portando così l'UDC ad avere 2 ministri in Governo: Ueli Maurer affiancato da Guy Parmelin. La Svizzera italiana torna ad essere rappresentata nel 2017 in Consiglio federale grazie all'elezione di Ignazio Cassis. Nel 2018, si congedano dalla scena politica Doris Leuthard (PPD) e Johann Schneider-Ammann (PLR). Al loro posto sono elette in Consiglio federale Karin Keller-Sutter (PLR) e Viola Amherd (PPD), che con Simonetta Sommaruga (PS) portano quindi a tre il numero delle donne nel Governo del Paese.

Saluti di commiato

Sia al Nazionale che agli Stati è prevista venerdì sera una cerimonia e un aperitivo in omaggio a coloro che non si ripresentano, per un totale di 47 partenze.

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RG 12.30 del 27.09.19: il servizio di Elisa Raggi

RSI Info 27.09.2019, 14:09

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La Camera dei cantoni vedrà la partenza di almeno 19 dei 46 "senatori". Il PS perde sei dei suoi dodici consiglieri agli Stati, il PPD cinque su quattordici, il PLR quattro su dodici e l'UDC due su sei. Anche l'unico rappresentante del PBD e quello dei Verdi lasciano. Tra chi lascia anche il ticinese Fabio Abate (PLR).

Al Nazionale sono 29 deputati su 200 a non ripresentarsi. Unici a non registrare partenze sono i Verdi. L'UDC ne perde otto su 68, il PS sette (fra i quali, anche la grigionese Silva Semadeni) su 42 seggi, il PLR anche sette ma su 33 consiglieri nazionali. Nel PPD a lasciare sono quattro deputati su 30, il Partito dei Verdi liberali conta due defezioni su otto e il PBD uno su sette.

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Finita l'ultima sessione della legislatura

Telegiornale 27.09.2019, 22:00

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