Uno scandalo finanziario dalle proporzioni inedite ha investito il mondo politico greco: due ex premier - Panayotis Pikramenos e Andonis Samaràs - e otto ex ministri, dal 2006 al 2015, avrebbero ricevuto tangenti per permettere alla Novartis di vendere i propri prodotti a prezzi gonfiati.
Il ministro della giustizia greco, Stavros Kontonis, che martedì ha dichiarato di aver consegnato gli atti dell'inchiesta al Parlamento, ha affermato che ci si troverebbe di fronte al maggior scandalo dalla fondazione della Grecia moderna. "Si tratta invece solo di diffamazione", ha replicato l'ex capo del governo ellenico Samaràs, coinvolto nello scandalo. Secondo i media locali la multinazionale farmaceutica elvetica avrebbe pagato 50 milioni di euro di tangenti e si sarebbe così garantita una posizione egemone nel settore, con un danno al bilancio pubblico di oltre 3 miliardi di euro.
Il Parlamento dovrà ora decidere se gli inquirenti possono continuare con l’indagine che dura da due anni, dal momento che i politici coinvolti godono tutti dell'immunità.
ANSA/BRav