Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha risposto nel pomeriggio, in una conferenza stampa, alla decisione di USS e Travail.Suisse di non partecipare alle discussioni su una riforma delle misure di accompagnamento alla libera circolazione dei lavoratori.
Il ministro dell’economia si è detto deluso dalla decisione dei sindacati, che si basa, a suo dire, su informazioni infondate; ha poi precisato che il tavolo di discussione si farà comunque, con chi ci sta: il padronato e i cantoni, nella speranza che le cose possano cambiare in settembre. Schneider-Ammann ha ammesso che senza i sindacati non si potrà giungere ad un’intesa e dunque la porta alle associazioni dei lavoratori rimane aperta.
La revisione, a medio termine, delle misure di accompagnamento alla libera circolazione è una delle richieste presentate dell’Unione europea nell’ambito delle trattative per un accordo istituzionale che inquadri i più importanti trattati bilaterali tra Svizzera ed UE. Bruxelles non è contraria alla protezione dei lavoratori dal rischio di dumping – protezione che esiste anche all’interno dell’Unione - ma ritiene le misure elvetiche sproporzionate rispetto all’obbiettivo. I sindacati hanno fatto quadrato da tempo contro i segnali di apertura lanciati verso l’UE dai due consiglieri federali liberali, Cassis e Schneider-Ammann. Tre settimane fa anche la Confederazione sindacale europea, l’organizzazione mantello dei sindacati del continente, si è schierata dalla parte delle consociate elvetiche.
I sindacati "mollano" Schneider-Ammann
Telegiornale 08.08.2018, 22:00