Continuano a fare discutere le fotografie, scattate questo fine settimana, che ritraggono sciatori accalcati davanti agli impianti di Verbier. Sono immagini non isolate, che preoccupano la politica e i gestori. Questi ultimi promettono di far rispettare i piani di protezione. Anche perché ne va della stagione invernale.
Le immagini hanno alimentato la polemica, al di fuori e all'interno dei nostri confini. Su Facebook il consigliere di Stato, Christophe Darbellay, ha scritto: "C'è incomprensione. Vedere quelle immagini - in particolare nel contesto politico attuale - mi ha fatto davvero arrabbiare. Se pensiamo alle pressioni internazionali, queste situazioni sono intollerabili. Credo che si sia imparata la lezione. Con le nuove disposizioni federali una situazione cosi porterà a un ammonimento prima, e poi alla chiusura".
I gestori, che si sono detti sorpresi, ora promettono miglioramenti, anche perché dal 22 dicembre, appunto, dovranno richiedere un'autorizzazione al Cantone. Sbagliando ancora rischierebbero la revoca.
"Quello che è successo sabato non è all'altezza e degno di Verbier. Abbiamo fatto un errore e questa situazione non si deve ripetere. Abbiamo ancora due settimane per testare le nuove misure di sicurezza. Ci saranno molti più collaboratori, per ricordare ai clienti il rispetto delle regole e controllare che tutto vada bene", spiega Laurent Vaucher, direttore impianti Téléverbier.
Nelle scorse settimane foto simili, provenienti da Davos e Zermatt avevano creato altrettante polemiche. Gli impianti di risalita sono osservati speciali: la Svizzera è l'unico Paese dell'arco alpino a tenere aperto in questo momento. Per questo è importante far rispettare distanze e piani di protezione. Quel che sembra è che i grandi comprensori, con un afflusso più importante di persone, siano più in difficoltà. Tra limiti di capacità sulle funivie e obbligo di mascherina, la stagione invernale si annuncia come un vero e proprio slalom, tra tanti paletti.
Accalcati per sciare
Telegiornale 07.12.2020, 21:00