Ogni anno quasi 150 persone in Svizzera decidono di mettere fine ai propri giorni a causa della disoccupazione. Questa media, stando a uno studio condotto dall’Università di Zurigo, è molto più bassa rispetto a quella di altri paesi.
Nei 53 Stati presi in considerazione dalla statistica, in media un suicidio su cinque è da attribuire alla crisi del mercato del lavoro.
L’elevato tasso di occupazione in Svizzera non è però determinante per spiegare che meno gesti estremi siano legati all’assenza di un impiego, come invece avviene in altri paesi in cui la situazione è simile. L’analisi, pubblicata nella rivista Lancet Psychiatry, spiega che questi ultimi vogliono ora investire in programmi che promuovano l’integrazione professionale e un clima di lavoro sano. La Confederazione ha dal canto suo già agito in materia.
Anche chi non è direttamente coinvolto nella perdita del proprio posto di lavoro, è spinto a uccidersi dalle ristrutturazioni e da una pressione che aumenta costantemente.
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