Svizzera

Senza tetto a Ginevra, le testimonianze

Le storie di Jamel, Khaled e Cher, tre delle circa 3'000 persone in Svizzera che ogni notte cercano un rifugio di emergenza

  • 18 gennaio 2023, 23:54
  • 20 novembre, 12:08
07:25

Ginevra: preoccupa la situazione dei senza tetto

SEIDISERA 18.01.2023, 20:09

  • Keystone

“Sono arrivato qualche giorno fa. Prima dormivo in un ascensore all’aeroporto di Ginevra”. Siamo in un ricovero d'urgenza, alla periferia di Ginevra e secondo contratto, Jamel avrà diritto in totale a due mesi di sosta in questo luogo che apre alla sera alle 18 e chiude il mattino alle 10. Una tregua di cui vuole approfittare per risolvere alcuni problemi.

Da 22 anni in Svizzera, Khaled - agente di sicurezza - vaga da un rifugio all'altro da quasi un anno. Lavora in nero, perché è senza documenti, e quindi è pagato al ribasso. Nel rifugio alla periferia di Ginevra non trova solo un letto in uno dei 45 box allestiti in un hangar promesso alla demolizione, ma anche un pasto caldo la sera, una doccia e il calore del personale umanitario.

Pasqualine, operatrice nel centro, ci spiega il sistema: si può dormire qui sessanta notti consecutive, ma se si salta una notte, il letto viene subito messo a disposizione di qualcun altro. In Svizzera sarebbero circa 3'000 le persone che ogni notte cercano un rifugio d'emergenza.

“La richiesta è enorme: in questo periodo invernale i letti sono sempre occupati. – racconta alla RSI - Ogni giorno ci sono almeno una ventina di chiamate, mattina e sera. Stamattina ad esempio c'erano solo due posti a disposizione, subito occupati”.

Cosa succede se comunque qualcuno si presenta al centro con questo freddo?Cerchiamo di indirizzarlo su altre strutture. – risponde Pasqualine - Ma se sono tutte piene, dovremo rimandarlo in strada”.

E allora è dura, spiega Cher, del Senegal, che nel suo aspetto lindo e profumato non ha proprio niente del barbone. Arrivato in Svizzera dieci anni fa con un regolare visto, si è trovato di fronte a un vero rebus: per avere un permesso occorre un lavoro. Per avere un lavoro occorre un permesso. E per avere un alloggio, occorrono entrambi.

"Conosco ormai tutti gli angoli in cui si può dormire, l'ho fatto per mesi e anche in inverno! Spesso i poliziotti ti svegliano: 'Caro mio, non è il posto dove dormire!' Oppure vai all'aeroporto o alla stazione e rimani lì seduto fino al mattino per essere al caldo. Al mattino vai nei gabinetti pubblici a lavarti la faccia, mettere un po' di profumo.... Ma non hai chiuso occhio!"

Ma Cher non è solo un senzatetto. Da dieci anni è anche allenatore volontario di diverse squadre di calcio giovanili a Ginevra: lo fa per passione - dice - e anche per occuparsi, dimenticando per un attimo i propri problemi.

Correlati

Ti potrebbe interessare