Guy Parmelin ha spiegato oggi, lunedì, per quali motivi il Consiglio federale ritiene che sia necessario votare sì alla nuova legge sul Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).
Il ministro della difesa ha dichiarato che l’oggetto che dovrà sottostare alla prova delle urne il prossimo 25 settembre, presenta un giusto equilibrio tra libertà individuali e sicurezza. “Non ci sarà una sorveglianza di massa”, ha affermato, aggiungendo che il Governo condurrà una campagna “pedagogica”, poiché “non è mai troppo presto per cominciare a fornire spiegazioni” su questo tema delicato.
Insieme al direttore del SIC Markus Seiler
Secondo i sostenitori, la nuova legge è necessaria, poiché la Svizzera non dispone di strumenti a sufficienza per far fronte alla minaccia terroristica e al cybercrimine. Con la modifica normativa, invece, gli 007 elvetici potranno intercettare le comunicazioni, osservare avvenimenti che si svolgono in luoghi privati, installare microfoni nascosti o “cavalli di Troia” nei sistemi informatici. Misure che dovranno però essere avallate dal Tribunale amministrativo federale, poi dal Dipartimento federale della difesa in concerto con quelli di giustizia e polizia e degli esteri.
ATS/ludoC
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RG 12.30 del 13.06.2016 - Il servizio di Gianpaolo Driussi
RSI Info 13.06.2016, 14:47
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