Svizzera

Sgomberata l’università di Basilea

Intanto a Friborgo l’ateneo lancia un ultimatum agli studenti e la contestazione raggiunge Neuchâtel - Manifestazione all’USI giovedì

  • 15 maggio, 15:10
  • 16 maggio, 11:22
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  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

Dopo due ultimatum ignorati, la polizia ha sgomberato mercoledì nel primo pomeriggio i locali dell’Università di Basilea occupati da lunedì da manifestanti filopalestinesi. Gli attivisti hanno lasciato l’edificio Bernoullianum all’arrivo degli agenti. L’ateneo renano ha sporto denuncia penale.

Lo rendono noto le forze dell’ordine cantonali sul social X. Secondo un giornalista di Keystone-ATS sul posto, la polizia è arrivata intorno alle 14.00 con un grosso contingente di uomini e ha isolato l’area.

Un gruppo di 50 persone ha quindi abbandonato l’immobile. Un portavoce della polizia ha precisato ai media che non è stato trovato nessun altro all’interno. Nelle immediate vicinanze sono state fermati e controllati 20-30 individui in relazione all’occupazione.

Il rettorato, indica in una nota l’università, si rammarica di questa escalation. I tentativi di avviare un dialogo costruttivo con gli occupanti sono stati vani fino alla fine.

La direzione aveva chiesto una prima volta ai presenti di lasciare l’edificio entro le 20.00 di ieri sera, ma questa scadenza non era stata rispettata. Il termine era quindi stato prorogato fino a stamattina alle 08.00, ma gli attivisti avevano di nuovo puntato i piedi.

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Ignorato l’ultimatum a Friborgo

Gli studenti filopalestinesi che da lunedì occupano l’Università di Friburgo (Unifr) hanno ignorato l’ultimatum fissato dal rettorato dell’ateneo secondo il quale avrebbero dovuto lasciare l’edificio alle 15.00.

“Gli occupanti non hanno rispettato l’ultimatum”, ha indicato a Keystone-ATS Marius Widmer, responsabile della comunicazione dell’Unifr. È troppo presto per dire cosa succederà, ha aggiunto. Ieri, l’università aveva comunicato che era stata preparata una denuncia per violazione di domicilio.

Inoltre l’Unifr aveva precisato di “fare tutto il possibile per garantire il pieno funzionamento dell’istituzione”. “Non sarà tollerata alcuna intimidazione nei confronti dei membri della comunità universitaria né alcuna limitazione della libertà scientifica da parte degli attivisti”, secondo un comunicato.

Le contestazioni raggiungono Neuchâtel

Le proteste dei simpatizzanti della causa palestinese hanno raggiunto anche l’Università di Neuchâtel, l’ultima romanda che non era ancora stata toccata: un collettivo comprendente studenti, ex studenti e dipendenti si è installato nell’atrio di Jeunes Rives mercoledì a metà giornata.

Mercoledì mattina è anche finita l’occupazione dell’edificio Géopolis dell’Università di Losanna (UNIL). Il dialogo tra l’ateneo e il collettivo studentesco ha infatti permesso di raggiungere un accordo.

A Lugano

All’Università della Svizzera italiana a Lugano infine è prevista per le 18.30 di giovedì una manifestazione organizzata dal collettivo SOA il Molino . Un flyer, che lancia la manifestazione, circola su Instagram.

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