Un accordo per permettere alla Svizzera di agganciarsi alla borsa europea della CO2, creata dall'Unione allo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, è stato firmato giovedì a Berna durante la visita del presidente dell'Esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker.
La pratica, di per sé già evasa lo scorso anno, era tra quelle bloccate a Bruxelles, conseguenza dell'adozione da parte elvetica delle tesi previste dall'iniziativa contro l'immigrazione di massa. L'intesa, che dovrà ora essere avallata dalle Camere, dovrebbe consentire alle aziende confederate più inquinanti di accedere a un mercato molto più vasto.
Sulle relazioni fra Confederazione e UE è tornato a splendere il sole con l'applicazione eurocompatibile dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa, hanno confermato Juncker e Doris Leuthard in conferenza stampa. Proseguono i negoziati per la definizione di un accordo istituzionale, che il lussemburghese ha definito "un patto d'amicizia". Non si è entrati nei particolari, ma risultati sono attesi per la prossima primavera.
ATS/dg/pon