In Ticino record di contagi che non ancora si traduce in ospedalizzati. Come leggere la situazione?
“La situazione resta molto critica e incerta, spiega Christian Garzoni, direttore sanitario della Clinica Moncucco. I contagi sono molto alti e molto pericolosi. Pensate se il 2-3% - oppure il 4% - dei mille contagi di oggi in Ticino dovesse essere ricoverato, questo vorrebbe dire 40 ospedalizzati al giorno. Il sistema sanitario non riuscirebbe a gestirli. Fortunatamente gli ospedalizzati aumentano meno di quanto ci si potesse immaginare, però prima o poi alcuni di questi contagiati finiranno in ospedale. C’è dunque preoccupazione per l’onda che potrebbe arrivare e colpirci in maniera estremamente violenta.”
Si dice che Omicron sia meno virulenta, è così? E cambiano i sintomi rispetto al passato?
“In prima battuta, va detto che le persone doppiamente vaccinate si ammalano in maniera meno grave. Quindi grossa parte del vantaggio è dato dal fatto che la maggior parte delle persone è vaccinata. Quello che non sappiamo, dunque, è se la variante sia più leggera o se sia l’effetto del vaccino di massa. I sintomi sono gli stessi del passato, ma le persone testate oggi sono o asintomatiche, o presentano raffreddore, mal di gola e banali influenze. Ma il messaggio da dare è che un banale raffreddore può essere Covid. Per questo bisogna testarsi con il PCR e non con il test rapido, oggi meno efficiente.”
Le persone doppiamente vaccinate non sono coperte oggi dalla variante Omicron, questo complica ancora di più le cose?
“Come dicevo la situazione è incerta. La prudenza oggi è quindi la parola d’ordine. Per questo auspico che la politica, a partire da quella federale dia un’indicazione chiara alla popolazione: non siamo in lockdown, ma almeno bisogna avere prudenza! Non festeggiate il cenone di Capodanno in venti”.
Lucerna oggi ha lanciato l’allarme, e le autorità hanno dichiarato che si potrebbe pensare anche al triage dei pazienti, in Ticino per ora siamo messi meglio, ma teme uno scenario del genere?
“Io temo per l’intera Svizzera, è evidente che la situazione da almeno due settimane è molto critica. Il Consiglio federale ha preso alcune misure e poi però è andato in vacanza. I numeri continuano a salire nel frattempo e quanto prospettato da Lucerna può succedere in tutti i cantoni. Ticino compreso. Torno a ribadire se il 2-3% di mille contagiati va in ospedale, gli ospedali saranno saturi a breve. Rispettivamente non possiamo mettere in quarantena mezzo cantone, quindi l’unica soluzione è bloccare i contagi, sfruttiamo questi giorni di vacanza anche scolastica per tirare il fiato e ridurre i contatti personali.”