L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS ha creato apprensione anche per molte istituzioni sportive e culturali, dato che l’istituto bancario, nel corso degli anni, aveva investito milioni di franchi in sponsorizzazioni. I contratti esistenti sono stati rilevati da UBS, ma molti di questi stanno per scadere e il futuro resta un’incognita.
E’ il caso per esempio di “Libertà-Incarico”, un’esposizione di opere di Augusto Giacometti al Museo delle belle arti di Argovia ad Aarau. Un evento generosamente co-sposorizzato in origine da Credit Suisse e ora da UBS. “Con Credit Suisse prima e UBS ora abbiamo una partnership di lunga data. Ci auguriamo che questa collaborazione possa continuare”, spiega Katharina Amman, direttrice del Museo . Il finanziamento da parte della banca è molto importante. Il contratto scade alla fine del 2025. Le trattative per il suo rinnovo sono già in corso, ma le condizioni sono difficili.
“Una banca in meno che investe per la cultura non è buon segno”, prosegue la direttrice del museo. “D’altra parte ora esiste una nuova e ancor più grande UBS che ha un grosso e significativo peso economico. E anche il suo impegno e la sua responsabilità sociale potrebbero risultare altrettanto grandi”.
Il Museo di belle arti argoviese non è il solo a trovarsi in una situazione di incertezza. Credit Suisse, rispettivamente UBS, sponsorizzano anche il Festival musicale di Lucerna, quello del cinema di Zurigo, il White Turf di Sankt Moritz e la Super league di calcio. Secondo fonti di stampa, il solo naming del massimo campionato svizzero costa circa 7 milioni di franchi all’anno. Il contratto scadrà nell’estate del 2025, il futuro è incerto. Sui suoi impegni futuri UBS si limita a ricordare di aver rilevato già lo scorso agosto tutti i contratti di sponsorizzazione di Credit Suisse per attività sociali, sportive e culturali in Svizzera e di volerli portare avanti almeno fino alla fine dell’anno prossimo.
L’esperto di sponsorizzazioni Harley Kromer, direttore dell’Istituto di Marketing e Gestione aziendale all’Università di Berna è convinto che i finanziamenti in generale diventeranno più importanti per le aziende in futuro. Ma c’è un’incognita. “Nel breve termine, la torta si ridurrà drasticamente. Le banche non sponsorizzano la cultura e lo sport per amore di questi settori, bensì per differenziarsi dalla concorrenza. E quando due concorrenti si fondono, i potenziali risparmi sono enormi. Ed è proprio quello che succederà”
Ogni anno in Svizzera gli sponsor versano centinaia di milioni di franchi alla cultura e allo sport. E la scomparsa di Credit Suisse non ridurrà la corsa a questi finanziamenti.