Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato mercoledì a 20 mesi con la condizionale - il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva chiesto 5 anni da scontare in carcere - l’informatico arrestato nel 2012 per il furto di un grande quantitativo di dati negli uffici del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). L'uomo è stato ritenuto colpevole di spionaggio politico aggravato e violazione del segreto d'ufficio.
Il "grave caso di spionaggio", come lo ha definito il Ministero pubblico della Confederazione, emerse quando l’imputato, un 48enne attualmente domiciliato a Salerno, tentò di aprire un conto cifrato presso una filiale dell’UBS situata nella capitale. Scattò allora l’arresto. La sua intenzione era di vendere le informazioni - circa 507 gigabyte - a enti stranieri interessati all loro acquisto.
La vicenda causò molto imbarazzo per il Dipartimento federale della difesa (DDPS), allora diretto da Ueli Maurer.
ats/mrj
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