Lo statuto S, applicato per la prima volta per gli ucraini in fuga dalla guerra, ha sgravato il settore dell'asilo e dato buoni risultati, secondo il gruppo di valutazione istituito dalla Confederazione. Occorrono però adeguamenti, stando a un rapporto pubblicato giovedì.
Fra gli aspetti oggetto di raccomandazioni c'è la disponibilità di alloggi, ma anche l'integrazione: sebbene lo statuto S sia orientato al rimpatrio, questa è imprescindibile e deve essere oggetto di una base legale.
Ci sono poi gli aspetti di armonizzazione. Da un lato della durata della protezione fra Svizzera e UE, dove le normative sono diverse. Occorrerà un coordinamento se si rendesse necessaria una proroga oltre la primavera del 2025. D' altro canto, c'è oggi una certa sovrapposizione fra statuto S e ammissione provvisoria. Su aspetti come attività lucrativa, cambio di cantone, viaggi all'estero o ricongiungimento familiare si raccomanda un'analisi approfondita. Elisabeth Baume-Schneider ha incaricato il gruppo di indicare dove si giustifica un trattamento divergente.
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Statuto S, gli ultimi rilevamenti
Telegiornale 23.01.2023, 20:00