Le nomination della 97esima edizione degli Oscar sono dominate da “Emilia Pérez”; il musical di Jacques Audiard - che racconta la storia di un narcotrafficante che intraprende un percorso di transizione - è candidato in ben 13 categorie (tra queste, miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista Karla Sofía Gascón, già vincitrice a Cannes come migliore attrice, che entra nella storia come la prima attrice trans a essere candidata all’Academy Award. Ma anche miglior attrice non protagonista a Zoe Saldana, miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone originale).
A seguire, con 10 nomination, ci sono “The Brutalist” (che segue un architetto ungherese scampato all’Olocausto e immigrato in America e per cui per cui Brady Corbet ha vinto il Leone d’argento per la regia a Venezia) e “Wicked” (l’adattamento cinematografico dell’iconico musical di Broadway con un messaggio sui pericoli dell’autoritarismo e sul potere della resistenza).
Con 8 nomination ci sono “A Complete Unknown” (il biopic su Bob Dylan) e “Conclave” (un thriller ambientato in Vaticano). Per quest’ultimo film, Isabella Rossellini si porta a casa la sua prima candidatura come miglior attrice non protagonista: è la decima volta nella storia per un interprete di nazionalità italiana.
Tra i nominati ha buone chance di aggiudicarsi una o più statuette il body horror “The Substance” di Coralie Fargeat con Demi Moore. Al centro della storia c’è un’attrice di Hollywood licenziata dalla trasmissione di aerobica, che conduceva con successo da anni, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno perché il suo capo è alla ricerca di un volto giovane. In preda alla disperazione, assume un farmaco che le promette di creare una versione di lei giovane e perfetta.
Speranze anche per “Anora”, che attraverso le vicende di una lavoratrice del sesso racconta il tema della perdita di se stessi, dell’umanità e delle difficoltà di affrontare il mondo, lasciando da parte sogni e speranze.
Grandi assenti nella cinquina della miglior attrice protagonista sono Nicole Kidman, che all’ultima Mostra del Cinema di Venezia si era portata a casa la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in “Baygirl”, e Kate Winslet per “Lee”, in cui interpreta l’ex modella Lee Miller diventata fotoreporter di guerra.
Alla luce dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca i giurati degli Oscar hanno reso omaggio a “The Apprentice”, il film sul Trump giovane che, dopo il debutto a Cannes, tanta fatica ha fatto a trovare un distributore negli USA: sono candidati Sebastian Stan nella parte del tycoon e Jeremy Strong in quella del suo spietato legale Roy Cohn.
“Edge of Space” fuori dalla corsa per il miglior cortometraggio
Non ce l’ha invece fatta “Edge of Space” del regista svizzero Jean de Meuron, che si trovava nella shortlist per l’Oscar al miglior cortometraggio (Live Action Short Film). Il film è ambientato nel 1961, all’apice della corsa allo Spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Un ambizioso pilota collaudatore della forza aerea USA viene reclutato dalla NASA per un’audace missione suborbitale su un velivolo ipersonico a razzo X-15. La pellicola era stata selezionata con altri 14 dall’Accademia degli Oscar sui 180 ammessi alla corsa. Si sono imposti “A Lien”, “Anuja”, “I’m Not a Robot”, “The Last Ranger” e “The Man Who Could Not Remain Silent”.
Le statuette saranno consegnate il 2 marzo, in diretta dal Dolby Theatre di Hollywood.
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