Trump al WEF di Davos: “Venite a produrre negli Stati Uniti”

A tre giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente statunitense Donald Trump ha partecipato, da remoto, al World Economic Forum di Davos. Un appuntamento particolarmente atteso, durante il quale ha ribadito la sua politica economica, che include più dazi per i Paesi che importano negli Stati Uniti, e ha puntato il dito contro l’Unione Europea: “Ci ha trattati molto male, farò qualcosa in merito al nostro deficit commerciale con l’UE”.

L’obiettivo di Trump è quello di abbassare l’inflazione, sulla quale Biden “ha perso il controllo”. Il tutto, oltre ai dazi, con tagli sulle tasse. Da qui l’invito alle aziende di produrre negli Stati Uniti: “Non ci sarà posto migliore per creare posti di lavoro e costruire aziende degli Stati Uniti”. E ancora: “Producete negli Stati Uniti e beneficerete della fiscalità più bassa del pianeta”.

Altro punto fondamentale della strategia economica del presidente neoeletto riguarda i tassi d’interesse, per i quali chiederà l’abbassamento e che “dovrebbero calare in tutto il mondo”.

A livello energetico, il presidente statunitense resta deciso a sfruttare le risorse presenti sul territorio: “Gli Stati Uniti possiedono la più grande quantità di petrolio e gas di ogni Paese e noi la utilizzeremo”. Ma chiederà anche all’Arabia Saudita e all’OPEC (la Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio), di abbassare il prezzo del petrolio. Secondo Trump, se fosse meno caro “la guerra tra Russia e Ucraina cesserebbe immediatamente”.

Durante il discorso a Davos, non sono mancati cenni all’immigrazione, “l’intervento ai confini è già iniziato”, e alla questione di genere, “ne esistono solo due, maschile e femminile”. A emergere dalle parole di Trump è l’urgenza a “invertire le politiche della sinistra radicale” con azioni rapide e, in alcuni casi, già in atto.