I beneficiari stranieri di una rendita di invalidità non hanno diritto a provvedimenti di reintegrazione se non risiedono e non lavorano nella Confederazione. Lo ha stabilito mercoledì il Tribunale federale, ribaltando la sentenza di quello amministrativo federale, pronunciatosi sul caso di un cittadino portoghese.
I giudici losannesi ritengono infatti, che non vi sia una violazione del divieto di discriminazione in base all'accordo sulla libera circolazione delle persone.
L'Ufficio per gli assicurati residenti all'estero nel 2014 aveva revocato la rendita all’interessato, in seguito a una revisione, sostenendo che a causa del suo rimpatrio non aveva più diritto al vitalizio, ciò che ora viene confermato dalla massima istanza.