"Solo il sì significa sì", chiedevano la sinistra nell'aula del Consiglio degli Stati e Operazione Libero prima del dibattito parlamentare, con una sveglia gigante davanti a Palazzo federale. Ma non è questa la versione che ha prevalso martedì poco dopo le 20 al termine della lunga discussione alla Camera alta, la prima ad esaminare la revisione del codice penale, laddove punisce i reati sessuali.
"Solo il sì significa sì" è la tesi sostenuta da Operazione Libero fuori da Palazzo federale
La definizione di stupro adottata con 25 voti contro 18 è quella del "no è no", già sostenuta da Consiglio federale e commissione preparatoria. In altre parole, perché sussista il reato ci vorrà un rifiuto da parte della vittima, rifiuto che non dovrà per forza essere verbale. Non sarà invece necessario - perché il tutto avvenga nel rispetto della legge - che la persona dia un esplicito consenso al rapporto sessuale.
In collegamento da Berna Pietro Bernaschina
Telegiornale 07.06.2022, 22:00
Il progetto maturato negli ultimi due anni e che ora viene sottoposto ai due rami del Parlamento è comunque un passo avanti rispetto alla situazione odierna: attualmente il codice penale esplicita il genere (lo stupro è definito come la congiunzione carnale con una donna) e prevede l'elemento della costrizione, usando minaccia, violenza, pressione psicologica,... Dalla coercizione si passa dunque in ogni caso a un'espressione di volontà.
Stupro, verso una nuova definizione
SEIDISERA 07.06.2022, 20:21
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