Svizzera

Violenze sessuali, dati contrastanti

Amnesty International ha pubblicato i risultati dello studio condotto in Svizzera sulla percezione delle relazioni sessuali e della violenza

  • 12 aprile 2022, 14:41
  • 20 novembre, 18:17
02:15

RG 12.30 del 12.04.22: il servizo di Gian Paolo Driussi

RSI Info 12.04.2022, 14:45

  • Keystone
Di: Lofe 

Amnesty International ha pubblicato oggi i risultati del sondaggio “Percezione delle relazioni sessuali e della violenza”. Secondo l’esito dello studio, condotto in Svizzera, una netta maggioranza degli intervistati afferma di avere relazioni sessuali solo se l'altra persona ha esplicitamente dato il proprio consenso, di rispettare i limiti e di non imporre o tollerare comportamenti trasgressivi.

"Lo studio evidenzia però ripetutamente la presenza di gruppi di persone le cui risposte indicano comportamenti e atteggiamenti problematici", sottolinea Cloé Jans di gfs.bern, l’istituto di sondaggi al quale è stato commissionato lo studio. Quasi una persona su cinque considera il consenso dato una volta in passato come sempre valido e una su dieci ritiene che una persona, generalmente consenziente, lo sia anche se addormentata. La stessa percentuale giudica accettabile fare sesso con il/la partner senza il suo consenso.

Le problematiche sulla disponibilità sessuale sono molto più diffuse tra gli uomini, sottolineano gli autori del sondaggio.

Il 45% degli intervistati preferisce "Solo un sì è un sì" come soluzione per il consenso esplicito e rappresenterebbe la protezione più efficace contro la violenza sessuale, mentre l'opzione "No significa no" ha raccolto il 27% delle preferenze. Il 13% è favorevole allo status quo nel diritto penale sessuale, ha spiegato ancora Cloé Jans.

La politica deve agire

L'inchiesta chiedeva anche quali misure concrete sarebbero necessarie per combattere la violenza sessuale in Svizzera.

Il codice penale svizzero in materia di reati contro l’integrità sessuale non è conforme allo standard internazionale sui diritti umani. Amnesty International sta attualmente facendo pressione per l'introduzione della soluzione del consenso e per una nuova definizione del reato di stupro. Il Consiglio degli Stati dovrebbe discutere il tema durante la sessione estiva.

"Il tema della comunicazione e del consenso reciproco deve essere affrontato di più nelle scuole e dobbiamo renderlo più visibile nella società. Ma anche facendo un lavoro di prevenzione efficace, sarebbe peccato se poi la legge trasmettesse il messaggio che nel sesso tutto è lecito finché qualcuno dice 'no' o 'stop'", ha sottolineato Cyrielle Huguenot, responsabile del tema Diritti delle Donne per Amnesty Svizzera.

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