"Il 2021 avrebbe dovuto essere un anno di cura e rigenerazione. Invece è diventato l'incubatrice di crescenti disuguaglianze e instabilità, con conseguenze disastrose per gli anni a venire". Lo ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale 2021-2022 sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Prende in considerazione la realtà di 154 paesi, Svizzera compresa.
Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, presenta a Johannesburg il rapporto
Meno discriminazione sessuale
La situazione elvetica presenta luci e ombre. Nell'ultimo anno, il Governo ha lavorato per riformare la legislazione attuale sullo stupro. Un'ampia coalizione si è formata in favore di un diritto penale moderno in materia sessuale, basato sul principio del consenso esplicito; una revisione del diritto penale perseguita anche da Paesi Bassi e Spagna. La direttrice di Amnesty Svizzera, Alexandra Karle, ha commentato dicendo che: "Stiamo assistendo a una mobilitazione senza precedenti per una legge che dovrebbe proteggere meglio le persone contro la violenza sessuale".
Anche la protezione dei diritti LGBTQIA+ mostra dei passi avanti, uno su tutti, l'approvazione della legge "matrimonio per tutti" a favore delle coppie omosessuali, oltre che alla procreazione assistita per le lesbiche.
Una manifestazione per i diritti LGBTQIA+ a Zurigo nel 2019
Abusi riscontrati nei centri d'asilo
Una ricerca di Amnesty ha denunciato gli abusi subiti da ospiti dei centri federali per l'asilo da parte del personale di sicurezza privato. Sono stati documentati casi di percosse e negazioni di cure mediche e coinvolgerebbero anche dei minori, mentre un'indagine federale ha rivelato un uso sproporzionato della forza in almeno tre casi su sette. Non sono state formulate, invece, delle chiare raccomandazioni nei confronti dei così detti Whistleblower, ovvero quelle persone che per prime riferiscono ad autorità pubbliche delle attività illecite.
Il Centro federale d'asilo di Boudry
Altri temi, sottolineati dal rapporto all'interno del capitolo "Svizzera", sono stati: l'approvazione della legge contro l'esportazione di armi verso nazioni coinvolte in conflitti armati interni, l’imposizione di pene detentive ad alcuni manifestanti a seguito di atti di disobbedienza civile e la controproposta parlamentare giudicata molto più debole in merito al rifiuto dell'Iniziativa per multinazionali responsabili.
Disparità e conflitti in aumento nel mondo
A livello globale, il rapporto ha messo in luce una grande disparità sanitaria tra paesi ricchi (UE, Regno Unito e Stati Uniti) e il resto del mondo. I vertici G7, G20 e COP26 avrebbero solo all'apparenza portato un sostegno a misure per l'accesso ai vaccini, anteponendo gli interessi economici delle grandi società farmaceutiche.
La situazione in molti paesi si starebbe ulteriormente aggravando ancora a causa della pandemia. Una situazione peggiorata dal collasso dei sistemi sanitari e degli aiuti economico e sociali ha portato ad un incremento preoccupante della povertà. In paesi come Vietnam, Venezuela e diverse nazioni africane soffrono di una diffusa insicurezza alimentare e di una grave situazione di abbandono scolastico.
Comunità internazionale debole
Il fallimento degli sforzi globali per limitare la diffusione dei conflitti ha aumentato l’instabilità. Amnesty avrebbe documentato gravi violazioni del diritto internazionale umanitario dovute alla continua paralisi degli organismi multilaterali. La responsabilità, afferma il rapporto, sarebbe delle inefficaci risposte della comunità internazionale nei confronti delle questioni in Myammar, Afghanistan e Siria, oltre che verso l'invasione russa dell'Ucraina, palese violazione del diritto internazionale.
RG 07.00 del 29.03.2022 - il servizio di Alessio Veronelli
RSI Info 29.03.2022, 13:49
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