L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sta esaminando la possibilità di procurarsi un vaccino in considerazione del crescente numero di casi di vaiolo delle scimmie in Europa, tra cui uno confermato in Svizzera. "Al momento non c'è motivo di preoccuparsi", ha dichiarato la vicedirettrice dell'UFSP Linda Nartey.
"I chiarimenti sulla disponibilità e l'acquisizione di un vaccino sono attualmente in corso", ha dichiarato Nartey alla televisione svizzerotedesca SRF. "Non esiste un vaccino specifico contro il vaiolo delle scimmie, ma i vaccini contro il vaiolo di prima e seconda generazione sono efficaci contro la malattia". In Svizzera questi medicamenti sono stati somministrati nell'ambito di un programma di eradicazione del vaiolo fino al 1972. Le persone che sono state vaccinate contro il vaiolo prima di quella data "probabilmente avranno una certa immunità" al virus del vaiolo delle scimmie, ha aggiunto la vicedirettrice dell'UFSP. "Non posso dire quanto l'immunità sia ancora efficace oggi".
Un vaccino di terza generazione contro il vaiolo, che offre anche protezione contro il vaiolo delle scimmie, è stato autorizzato nell'Unione europea ma non è disponibile né omologato nella Confederazione. Per il momento, non ci sono indicazioni che "ci troviamo di fronte a una nuova pandemia", afferma Nartey. "Sulla base di ciò che sappiamo del virus, possiamo supporre che sia meno trasmissibile del coronavirus. Per la trasmissione del vaiolo delle scimmie è necessario un contatto ravvicinato.
Oltre novanta casi
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha registrato più di 90 infezioni confermate in Paesi in cui il virus, originario dell'Africa occidentale e centrale, non è normalmente presente. In Svizzera, sabato è stato annunciato un caso confermato nel canton Berna. Secondo le autorità sanitarie, l'uomo di mezza età presenta sintomi lievi. Probabilmente si è infettato all'estero. La persona in questione ha lamentato febbre, malessere generale ed eruzione cutanea.