Anche se lo statuto S è pensato per un soggiorno temporaneo e non definitivo, Karin Keller-Sutter auspica che gli ucraini che ne beneficiano riescano a trovare lavoro. Mercoledì a Münsingen ha incontrato una del migliaio che l'hanno fatta, una donna assunta nella cucina di un ristorante, quella che era già la sua professione in patria. L'esercizio pubblico è stato fra i primi a compiere questo passo, spiega in un comunicato il Dipartimento federale di giustizia e polizia.
La consigliera federale ha incontrato sia la profuga - originaria di Krivyy Rih, nel sud dell'Ucraina - che la gerente. Se la seconda vede ancora nella comunicazione l'ostacolo principale, la seconda ha lodato la capacità di adattamento della sua dipendente e spiegato che il ricorso al telefonino per la traduzione è sempre meno frequente.
Gastrobern ha creato una borsa per l'impiego a favore degli ucraini e propone loro dei corsi. Sono 130 i posti vacanti che sono stati annunciati, 70 i dossier di candidatura pervenuti e tre i contratti firmati.
Secondo la Segreteria di Stato della migrazione, dei 51'860 ucraini che hanno ricevuto lo statuto S, un migliaio ha già ottenuto dal rispettivo cantone di assegnazione l'autorizzazione a lavorare. Secondo Keller-Sutter, il numero reale è più alto: il diritto al lavoro parte dell'ottenimento dello statuto S, ma l'iscrizione nella banca dati solo dall'effettiva consegna del documento, che può avvenire con settimane di ritardo.
Alberghi e ristoranti, con 203 casi, sono il settore che ha fatto di più, davanti a informazione, insegnamento e agricoltura. Il cantone che ha dato più permessi è Zurigo (188), davanti ad Argovia (95). In Ticino sono 36, stando a quanto reso noto nella conferenza stampa sul dispositivo di accoglienza, mercoledì mattina.
La ricostruzione dell'Ucraina parte da Lugano
Telegiornale 25.05.2022, 14:30