Svizzera

Tagli Tamedia, “Ci spostiamo dalla carta al digitale”

Il direttore editoriale spiega la strategia: “È l’unico cammino percorribile” - Sindacati e giornalisti: “Una giornata nera per la stampa svizzera”

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Tamedia taglia 200 impieghi

SEIDISERA 27.08.2024, 18:14

  • Keystone
Di: TG/SEIDISERARSI Info

Riorganizzare, ristrutturare, risparmiare. Parole d’ordine sempre più diffuse nel panorama mediatico svizzero. Le ha usate martedì anche Tamedia, il gruppo editoriale della Holding TXmedia. Parole che precedono il taglio di 290 posti a tempo pieno (200 di questi dovuti alla chiusura di due tipografie, una a Losanna e l’altra a Zurigo).

La ragione dei tagli? La fruizione dei giornali, sempre più in calo contro l’ascesa del digitale, come spiegato dal direttore editoriale del gruppo, Simon Bärtschi. “Non significa che non stamperemo più alcune testate - che godono di un alto livello di fedeltà da parte del pubblico - ma la nostra strategia prevede una grossa trasposizione digitale concentrata su quattro quotidiani”.

Il gruppo intende infatti puntare su quattro testate principali: Tages Anzeiger, Basler Zeitung, Berner Zeitung e 24 Heures. Le testate non saranno comunque risparmiate e 90 impieghi scompariranno dalle redazioni; non si sa ancora quali. Le tre redazioni linguistiche del giornale gratuito 20 minuti non saranno tuttavia toccate.

“Tamedia produce un giornalismo di qualità, che si basa su solide redazioni delle singole testate”, ha continuato Bärtschi. “Il nostro piano prevede che continueremo a farlo, ma non sappiamo ancora esattamente dove andremo a tagliare dei posti”.

Le testate regionali e locali del conglomerato continueranno a uscire su carta, ma non avranno più un loro sito dedicato su internet. I contributi verranno inglobati nelle edizioni online. La pluralità di opinioni e notizie, sempre secondo i vertici di Tamedia, non ne soffrirà. “Non si può far finta che il cambiamento mediatico non esista. Dobbiamo affrontarlo e ciò significa che ci stiamo spostando da un ottimo modello commerciale su carta a uno digitale, ma è l’unico cammino percorribile”, ha concluso Bärtschi, direttore editoriale del gruppo.

Gruppo che contemporaneamente ai tagli ha annunciato di essere alla ricerca di nuovi talenti che si occupino del nuovo modo digitale e audiovisivo di fare informazione. Un altro segnale di una stampa in profondo mutamento.

La chiusura del centro di Bussigny, tra collera e smarrimento

“È una giornata nera per la stampa svizzera e romanda in particolare”, ha dichiarato il giornalista di 24 Heures Erwan Le Bec riferendosi alla chiusura del centro tipografico di Bussigny, l’ultima grande stamperia della Svizzera francofona. In seguito alla scomparsa di diverse testate cartacee, si ipotizzava una sua chiusura per il 2028 e l’annuncio odierno (martedì) ha suscitato sconcerto tra sindacalisti e giornalisti.

“Il personale, molto specializzato, ha poco tempo per trovare ora una soluzione”, commenta Joëlle Racine di Syndicom, sindacato nell’ambito della comunicazione e dei media. Saranno circa una cinquantina di persone a perdere il posto di lavoro a Bussigny.

Il sindacato guarda anche con preoccupazione al destino dell’intero settore. In questi anni Tamedia ha proceduto a numerosi tagli. Nel 2023 ha ridotto del 10% gli effettivi delle redazioni di 24 Heures, la Tribune de Genève e Le Matin Dimanche.

Tagli Tamedia, l'intervista al giornalista Peter Rothenbühler

Telegiornale 27.08.2024, 20:00

Tamedia annuncia il taglio di 290 posti di lavoro

Telegiornale 27.08.2024, 12:30

SEIDISERA del 27.08.204: Chiusura di Bussigny - Le reazioni raccolte da Lucia Mottini

RSI Info 27.08.2024, 18:09

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