Il contenzioso fiscale tra le banche svizzere e la giustizia statunitense doveva essere chiuso entro la fine del 2015, secondo stime del Consiglio federale fatte in primavera, ma per il momento sono solo 74, su una novantina, gli istituti che hanno raggiunto un accordo.
Il rispetto della scadenza è stato escluso dall’Associazione svizzera dei banchieri, che nota però come le pratiche abbiano subito un’accelerazione negli ultimi tempi.
La multa maggiore, fino a questo momento, è toccata alla BSI, che ha dovuto versare 211 milioni di dollari. All’estremo opposto la BIM Suisse, con sede a Lugano, che se l’è cavata senza dover sborsare nulla.
ATS/sf