Due terremoti in due giorni hanno colpito la Svizzera: uno in Vallese ieri, domenica, nella regione di Chamonix, e un altro oggi, lunedì, poco lontano da Göschenen. Certo, entrambi di piccola portata, che non hanno provocato vittime né danni, ma sorge spontanea la domanda se i due eventi siano collegati tra di loro. La risposta è "sì". A fornircela è il professor Silvio Seno, direttore dell’Istituto scienze della Terra della SUPSI, da noi raggiunto telefonicamente.
"Questi terremoti sono l'espressione dei movimenti legati alla catena alpina"
RSI 03.10.2016, 16:02
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Il fatto che, poi, i tre maggiori sismi registrati negli ultimi giorni siano avvenuti, oltre che in Vallese e Uri, anche a Basilea, non fa che confermare che la Svizzera è suddivisa in aree dall'attività sismica diversa: in Ticino, per esempio, sono meno frequenti e intensi.
Attività sismica diversa in determinate aree del paese
RSI 03.10.2016, 16:02
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Episodi gravi in Svizzera ogni 100-150 anni
Il nostro paese, insomma - ed è bene ricordarlo - non è al riparo da episodi più gravi, come quanto successo, per esempio, ad Amatrice, lo scorso 24 agosto. Capitano, ci spiega il professor Seno, secondo le medie statistiche, ogni 100-150 anni: "L’ultimo, che non era di magnitudo 6, ma poco ci mancava, è avvenuto a Sierre nel 1940", ma questo non significa comunque che il prossimo possa essere previsto.
"Un terremoto "grave" può capitare ogni 100-150 anni"
RSI 03.10.2016, 16:02
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Nessun legame diretto, invece può essere fatto tra i terremoti "svizzeri" e altre attività tettoniche nel resto del pianeta, come per esempio quelle che hanno messo in allarme gli Islandesi, preoccupati del riattivarsi del vulcano Katla.
Nessun legame a livello globale
RSI 03.10.2016, 16:02
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Marija Milanovic