L'Ufficio federale di polizia ha pubblicato giovedì il suo rapporto per il 2018 da cui risulta che gran parte delle energie sono state spese nella lotta contro terrorismo islamico, soprattutto, e mafie.
Per quanto riguarda la prima, e dopo aver premesso che ogni caso è unico e che l'impresa non è facile, si afferma che nel tentativo d'individuare i soggetti radicalizzati sono stati analizzati i profili di coloro (un centinaio di persone, soprattutto giovani uomini, un terzo dei quali con alle spalle reati di varia natura) che sono partiti per partecipare alla jihad.
L'attività, più in generale, viene presentata ricorrendo a esempi di inchieste e il Ticino è citato a due riprese, una per un caso di banditismo economico e l'altra riguardante esponenti di un'organizzazione criminale.
ATS/dg