Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto circa una dozzina di nuove procedure penali legate al terrorismo islamico in queste ultime settimane. Lo rende noto l’edizione domenicale della NZZ che ha intervistato il procuratore generale Michael Lauber. Quest'ultimo precisa inoltre di aver deciso di aprire procedimenti pure solo in caso di dubbio, applicando quando possibile misure coercitive come arresti o perquisizioni.
Lauber ha spiegato di averle poste in atto pure a seguito di segnalazioni giunte dai cittadini e dalle autorità. "La consapevolezza sulle minacce terroristiche è cresciuto in tutto il mondo. Di riflesso riceviamo informazioni utili in misura sempre maggiore".
Michael Lauber rimarca infine che a fine settembre il numero delle procedure relative al terrorismo islamico erano poco più di una ventina, mentre ora sono 33. "In molti casi si tratta di jihadisti in viaggio e di attivisti che fanno propaganda su Internet". Il magistrato è infine dell’avviso che si debbano battere nuove strade per lottare contro i terroristi islamici.
EnCa
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