L'aumento dei prezzi dei trasporti pubblici penalizza la clientela più fedele, ossia i pendolari, e cade nel momento sbagliato. È la critica formulata dalla Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS), secondo cui simili aumenti non hanno nulla di solidale come affermato da Alliance SwissPass. Al contrario, in prima classe l'incremento sarà solo dell'1,9% contro il 4,8% in seconda.
Oltre a ciò, sebbene sia vero che il trasporto pubblico debba essere finanziato anche da chi ne usufruisce, il momento scelto per ritoccare i prezzi è estremamente sfavorevole a causa dell'inflazione, sostiene un comunicato diffuso martedì.
Il fatto poi l'abbonamento generale di seconda classe costi oltre 4'000 franchi (arriverà a 4'080 per la precisione, con un aumento di 220) è controproducente per ragioni di protezione del clima. La pandemia ha allontanato molte persone dai mezzi pubblici e bisognerebbe piuttosto cercare di conquistare nuovi clienti, ricorda la SKS, mentre così si rischia l'effetto contrario.
Per l'associazione traffico e ambiente (ATA) l'incremento dei prezzi è invece comprensibile alla luce dell'inflazione in crescita. Tuttavia, sono insostenibili i tagli apportati dal Consiglio federale ai fondi per il trasporto regionale e l'infrastruttura ferroviaria. Secondo l'ATA, questa politica di austerità non farà che rallentare lo sviluppo della ferrovia, innescando una spirale al rialzo dei prezzi e riducendo l'offerta di servizi.
Trasporti pubblici più cari
Telegiornale 04.04.2023, 20:00