Rimane dominante quella femminile, ma la tratta di essere umani in Svizzera vede un aumento della quota maschile. A renderlo noto è ‘Plateforme Traite’, nata dall’unione di quattro ONG elvetiche che si impegnano a fornire consulenza e sostegno a queste persone.
In occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani, che si celebra questo mercoledì, la rete di organizzazioni ha pubblicato i dati del 2022. Lo scorso anno ‘Plateforme Traite’ ha identificato 177 nuove vittime. Un dato in calo rispetto al 2021, quando ne erano state individuate 30 in più. Delle 177, però, 136 erano donne, mentre 41 erano uomini. Ciò corrisponde a un tasso maschile del 23%, mentre nel 2019 era del 9%.
Nono solo prostituzione e sfruttamento femminile
Per molto tempo la tratta di esseri umani in Svizzera è stata associata principalmente alla prostituzione e allo sfruttamento delle donne, ha riferito la coordinatrice della piattaforma Anna Schmid. In passato le indagini di polizia si concentravano dunque su questi ambiti, mentre ora c’è una maggiore consapevolezza sul fatto che tale crimine avviene anche altrove, colpendo anche gli uomini.
Ma cosa si intende con tratta di esseri umani? Sul suo sito, la piattaforma spiega che riguarda “una forma estrema di sfruttamento”, ma che si tratta di un fenomeno complesso che deve essere contestualizzato, tenendo conto “della povertà globale, delle politiche migratorie restrittive, delle crisi economiche e della discriminazione basata su genere, etnia, identità di genere o l’orientamento sessuale”.
Aiutate 450 persone
Lo scorso anno, 324 persone si sono rivolte alle quattro Ong per chiedere aiuto o sono state indirizzate da associazioni partner o autorità. Si tratta di una cifra record. Di queste persone sono quindi state riconosciute come vittime 177 persone. In totale, però, gli assistiti dalla rete sono stati 450, un numero che comprende anche soggetti già noti in passato e che hanno avuto ancora bisogno di sostegno.
Le vittime di tratta di esseri umani identificate nel 2022 provengono principalmente da Ungheria, Brasile, Colombia e Romania. Generalmente queste persone “decidono di migrare per migliorare la propria vita e/o quella della loro famiglia, ma arrivate a destinazione, scoprono di essere state raggirate o che le condizioni di lavoro prospettate sono disattese. Vengono costrette a lavorare con la violenza, sotto minaccia o tenute sotto pressione a causa dei presunti debiti”, si legge sul portale online.
Aumentato lo sfruttamento lavorativo
Riguardo al tipo di forme di sfruttamento, ‘Plateforme Traite’ fa una distinzione tra quello sessuale e quello lavorativo. Riguardo a quest’ultimo, nel 2022 le vittime erano il 44%, mentre nel 2021 il 33%. Questa categoria comprende anche le persone costrette a compiere atti illegali come il furto o il contrabbando di droga. Per quanto riguarda lo sfruttamento della manodopera, questo è avvenuto principalmente in case private, nel settore della ristorazione e nell’edilizia. Secondo la piattaforma, la ragione di questo incremento è il risultato dell’opera di sensibilizzazione, per esempio tra i sindacati e gli ispettori del lavoro. Tuttavia, fa notare la piattaforma, servono ancora più misure in questo senso.
Notiziario 05.00 del 18.10.2023
RSI Info 18.10.2023, 06:02
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