Johann Schneider-Ammann ha deciso di occuparsi direttamente dell’accordo quadro fra Svizzera e Unione Europea, come si legge mercoledì su Le Temps. Sostenendo di avere una lunga esperienza in ambito social-lavorativo, ha promesso di operare per conservare il livello di protezione dei salari, ma con l’intenzione di rinunciare alla "regola degli 8 giorni".
Questa norma obbliga le imprese comunitarie ad annunciare con una settimana d’anticipo le loro attività in Svizzera. Per il capo del Dipartimento dell’economia, tuttavia, oggi, in un’epoca in cui tutto è digitalizzato, tale lasso di tempo non ha più importanza.
La questione della durata, eccessiva secondo Bruxelles, è uno degli scogli, se non il principale, che frenano i negoziati sulle misure di accompagnamento relative alla libera circolazione delle persone.
ATS/MarGù