“Ho sempre pensato che Donald Trump non abbia la statura politica adatta alla carica di presidente degli Stati Uniti”. Parole di Christoph Blocher, ex consigliere federale e oggi stratega dell’UDC. A suo dire l’elezione di Trump rappresenta una sorpresa e una sconfitta per l’establishment negli Stati Uniti, anche quello vicino al partito conservatore dello stesso Trump.
Le considerazioni di Christoph Blocher sul vincitore della corsa alla Casa Bianca
Per Blocher il risultato delle elezioni statunitensi è dovuto anche alle conseguenze dell’immigrazione e della globalizzazione, non sufficientemente contrastate dalle autorità USA. Un voto di protesta che per certi versi assomiglia a quello della Brexit o a quello - in Svizzera - contro l’immigrazione di massa, ritiene ancora l’ex consigliere federale.
“Vedo delle similarità con l’UDC nel fatto che anche Trump ha fatto propri temi che l’establisment statunitense ha sempre rifiutato di considerare. In questo senso la sua elezione è anche una sorta di regolamento dei conti nei confronti della politica di Obama. Obama ha iniziato la sua presidenza con un sacco di complimenti e un premio Nobel per la pace ancora prima che realizzasse qualcosa di concreto. Aspettative alte, e anche questo ha portato oggi all’insoddisfazione della maggioranza degli americani”, osserva Blocher nell'intervista rilasciata oggi, martedì, alla redazione del RG.
Nelle prossime edizioni del Radiogiornale vi proporremo altri commenti all’elezione di Trump: quello dell’ex consigliera federale Michéline Calmy Rey e dell’imprenditore ticinese Tito Tettamanti.
Roberto Porta