Il Consiglio degli Stati ha ribadito in seconda lettura mercoledì il suo "sì" ai 109 miliardi di franchi di garanzie che la Confederazione ha messo sul tavolo con diritto di urgenza, per permettere il buon esito dell'operazione di salvataggio di Credit Suisse e del suo acquisto da parte di UBS. A favore hanno votato in 29, contro in 5, mentre in 7 si sono astenuti.
La Camera alta ha voluto però tendere la mano a quella del popolo, che martedì a tarda sera, a conclusione della prima giornata di sessione straordinaria, si era opposta. Un voto di valenza simbolica, visto che non può impedire l'erogazione delle garanzie stesse.
RG 12.30 del 12.04.2023 Il servizio di Alessio Veronelli sulle richieste avanzate dalle Camere
RSI Info 12.04.2023, 12:26
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I "senatori", per convincere i deputati a cambiare opinione, hanno irrigidito le condizioni che accompagnano il provvedimento, chiedendo una revisione della legge sulle banche per ridurre drasticamente i rischi che i principali istituti di credito rappresentano per la collettività. Andranno concretamente studiate misure come un aumento dei fondi propri e un freno ai bonus dei dirigenti. "Si tratta di costruire un ponte con il Nazionale", ha afferma la relatrice commissionale Johanna Gapany.
Le resistenze al pacchetto sono arrivate fin qui dall'UDC, che già martedì mattina aveva preannunciato il suo "no", e dalla sinistra, che aveva posto condizioni per il suo via libera. Il Nazionale torna ad occuparsi del tema in tarda mattinata.
RG 07.00 del 12.04.23 - L'analisi da Berna della corrispondente Anna Riva
RSI Info 12.04.2023, 07:44
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