L'UDC si opporrà alla garanzia statale di 109 miliardi di franchi per l’operazione UBS-Credit Suisse. Lo dichiara alla RSI il capogruppo Thomas Aeschi. PS e Verdi l’appoggeranno solo a determinate condizioni, le Camere federali potrebbero dire di no, quantomeno in prima lettura. Tecnicamente non succederebbe nulla (le garanzie sono già state decise con diritto d’urgenza), ma si teme per le reazioni dei mercati finanziari a questo segnale politico.
Il capogruppo democentrista Thomas Aeschi
La posizione degli ecologisti è stata intanto ribadita in conferenza stampa prima della sessione straordinaria dal presidente Balthasar Glättli: "Se il clima fosse una banca, il Governo sarebbe intervenuto da tempo per salvarlo", ha dichiarato, preannunciando un "sì" solo di fronte a garanzie nell'ambito della sostenibilità.
Balthasar Glättli
La sessione si è aperta alle 11.15 con una dichiarazione agli Stati di Alain Berset a nome del Governo. La scomparsa di Credit Suisse, ha detto, è quella di una banca, per quanto grande, "e non quella della Svizzera". L'Esecutivo è stato costretto a prendere decisioni per evitare un fallimento che "avrebbe avuto conseguenze disastrose per l'intero Paese", ha affermato, invitando ora ad agire per preservare la fiducia nelle istituzioni.
Ci troviamo in una situazione che dal 2008 il Parlamento ha voluto evitare, in particolare con le regolamentazioni dette 'too big to fail'", gli ha fatto eco la relatrice commissionale Johanna Gapany, ricordando come il salvataggio sia stato un passo necessario.
Le discussioni proseguono. Secondo l'ordine del giorno, gli Stati dovrebbero concludere la prima lettura del decreto federale entro le 15.00. In seguito - dalle 17.15 in una seduta "open end" - si riunirà il Consiglio nazionale.
RG 09.00 dell'11.04.2023 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi
RSI Info 11.04.2023, 11:57
Contenuto audio