Ha avuto luogo in questi giorni nelle acque del Rotsee, nel canton Lucerna, un'operazione volta al recupero di bombe a mano finite nel lago all'epoca della Prima Guerra mondiale e ancora giacenti sui fondali.
Questi ordigni finirono proiettati nel Rotsee nel 1916 a seguito di un'esplosione in una fabbrica di munizioni che si trovava sui bordi del lago. La deflagrazione costò la vita a 5 persone. Al momento si stima che vi siano circa 8'000 granate sui fondali, ad una profondità di 10-15 metri. Finchè restano sott'acqua, secondo gli esperti, non vi è alcun rischio di innesco e, quindi, non sussiste alcun pericolo per la popolazione.
Sommozzatori in azione
Il lavoro di recupero impone invece evidenti cautele. "Non è del tutto chiaro se queste granate possano esplodere quando vengono toccate o portate in superficie", sottolinea il portavoce della polizia lucernese Christian Bertschi. Per questa ragione la rimozione è stata eseguita da specialisti dell'esercito per lo smaltimento e lo sminamento degli ordigni esplosivi.
Quello completato in settimana, con il recupero di una ventina di ordigni, a causa delle acque torbide, non è il primo ripescaggio effettuato nel Rotsee. Il primo venne infatti eseguito nel 1979. Fra il 2000 e il 2011 sono stati quindi recuperati dai fondali 1'600 di questi ordigni.
RG/ARi