L'Ufficio federale della cultura intende mettere a disposizione due milioni di franchi a musei e collezioni private, impegnate a determinare la provenienza di opere in loro possesso, specie di oggetti sui quali aleggia il sospetto che possano essere stati sottratti illegalmente ai legittimi proprietari durante l'epoca del nazionalsocialismo. Il caso più noto in Svizzera di opere sospette riguarda la collezione donata da Cornelius Gurlitt - figlio del noto mercante d'arte nazista Hildebrand Gurlitt- al Kunstmuseum di Berna.
Oggi, a Berna, sono stati presentati i dettagli del messaggio sulla cultura 2016-2020, approvato dal Parlamento, che prevede investimenti per 1,12 miliardi di franchi. Nel quadro delle sovvenzioni figurano pure gli aiuti concessi a Pro Helvetia e al Museo nazionale svizzero. L'italianità al di fuori dei cantoni di Ticino e Grigioni sarà sostenuta con 800'000 franchi annui.
Una delle voci a bilancio di maggior peso riguarda la promozione cinematografica, per la quale sono stanziati 253,9 milioni. La novità principale è legata al sostegno delle produzioni di una certa importanza (minimo 2,5 milioni di budget per i film e 500'000 franchi per i documentari) realizzate in Svizzera, con ricadute economiche nella Confederazione. Ne possono beneficiare solo produttori attivi nella Confederazione: escluse quindi produzioni straniere sul nostro territorio solo per poche riprese, come qualche film di James Bond o di Bollywood. A partire dal prossimo anno è previsto pure un nuovo programma (2,5 milioni di franchi l'anno su un budget globale di 17,3 milioni) di aiuti alla formazione musicale extrascolastica per bambini, giovani e per i maestri.
bin
PP del 25.01.2016 Il servizio di Paola Latorre
RSI Info 25.01.2016, 13:35
RG 12.30 del 25.01.2016 La corrispondenza di Raniero Fratini
RSI Info 25.01.2016, 13:51