Un'alleanza rossoverde ha consegnato giovedì 55'000 firme alla Cancelleria federale, 5'000 in più di quelle richieste per la riuscita del referendum contro la nuova legge sulla riforma dell'imposizione e il finanziamento dell'AVS, frutto di un compromesso fra PLR, PPD e PS. L'obiettivo è quello di far cadere alle urne, il voto popolare è già in calendario per il 19 maggio, quello che viene definito "un nuovo progetto di dumping fiscale".
La parte relativa alle imposte delle aziende, spiegano in particolare i suoi oppositori, ripropone di fatto la riforma rifiutata dal sovrano due anni fa. I privilegi precedenti vengono sostituiti da nuove scappatoie che permetterebbero alle grandi società di sottrarre all'erario una parte dei loro e "un no rimane un no", hanno insistito.
Le conseguenze di un'approvazione sarebbero mancati introiti e conseguenti tagli ai servizi pubblici. Viene relativizzata, inoltre, la compensazione di ogni franco perso con un franco versato nelle casse dell'AVS: i pensionati attuali non vedrebbero aumentare le loro rendite.
Al progetto si oppongono anche un comitato borghese con esponenti di UDC e PLR, che hanno contribuito alla raccolta di firme con alcune migliaia di sottoscrizioni: a differenza della sinistra, contestano la parte sociale. Comune è invece la critica all'accoppiamento dei due temi che nulla hanno a che vedere l'uno con l'altro.
Referendum armi e riforma fiscale, consegnate le firme
Telegiornale 17.01.2019, 21:00
RG 18.30 del 17.01.19 - La corrispondenza di Mattia Serena
RSI Info 17.01.2019, 19:41
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