Una votazione nazionale sulla proposta di ospitare in Svizzera le olimpiadi invernali del 2026 farebbe naufragare il progetto. A sostenerlo è il consigliere federale Guy Parmelin che non ritiene sufficiente - per una chiamata alle urne generalizzata - il tempo a disposizione prima della scadenza del termine per l'inoltro del dossier di candidatura elvetico al Comitato olimpico internazionale.
"Non è possibile organizzare un referendum nazionale sulla candidatura olimpica elvetica se questa proposta dovesse venir accettata Dalle Camere federali durante la prossima sessione primaverile che inizierà il 26 febbraio", ha affermato chiaramente ai microfoni della Samstagrundschau di SRF il titolare del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport. Allo stesso tempo ha fatto sapere che il Governo bloccherà tutto se il Parlamento dovesse approvare la richiesta (avanzata dalla socialista grigionitaliana Silva Semadeni) di una chiamata alle urne poiché l'ultima data utile per inviare il dossier è l'11 gennaio 2019.
Il consigliere federale vodese non si è invece detto contrario a che sul tema si esprimano i cittadini dei cantoni interessati, come avverrà in Vallese, probabilmente il 10 giugno. E ciò anche essendo cosciente che le più recenti votazioni cantonali sull'organizzazione di giochi olimpici sono state negative, come dimostrato dai Grigioni, dove i cittadini hanno bocciato la proposta per ben due volte in 4 anni.
In materia di costi il ministro democentrista confida che i cantoni diano prova di solidarietà rinunciando a fatturare al comitato organizzatore 600 franchi al giorno per ciascun agente messo a disposizione, proprio come avvenne per gli Europei di calcio del 2008. La decisione è già stata adottata dalla Conferenza dei direttori dei dipartimenti di polizia, a Berna si confida che possa essere rivista.
Diem/RG
RG 18.30 del 17.02.18: la corrispondenza di Roberto Scolla
RSI Info 17.02.2018, 21:23
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