Gli svizzeri, legalmente e illegalmente, si armano. I cantoni sono sempre più sollecitati dalle richieste di licenze da parte di privati (Turgovia +30% rispetto al 2015, San Gallo +26% e Argovia +34%). E anche le importazioni dall'estero sono in aumento.
Ad approfittare del senso di sicurezza sempre più diffuso tra la popolazione sono i negozi di armi basati in Svizzera. Ma non solo, come emerge da un'analisi delle vendite del sito Migrantenschreck. È registrato in Russia, ma già il suo nome chiarisce che mira ai clienti dell'area germanofona che hanno paura dei migranti. E sembra funzionare.
Il sito che promette una consegna veloce e discreta, senza alcun ostacolo burocratico, in Germania è al centro di un caso del quale si occupa il Tages Anzeiger. Negli ultimi 7 mesi ha registrato quasi 200 ordinazioni. In gran parte sono arrivate da tedeschi e austriaci, ma 7 erano pure di svizzeri. Sette persone che hanno comprato illegalmente la loro arma non avendo chiesto alcuna autorizzazione all'importazione. Le verifiche hanno infatti accertato che i loro nomi non fanno parte di quelli che hanno ottenuto uno dei 2'024 permessi rilasciati nel 2016 (+11%) dalle autorità.
Il costante aumento di pistole e fucili in circolazione suscita preoccupazione. Un po' per quello che potrebbero fare. Un po' per quanto significa in termini di aumento del senso di insicurezza, come spiega lo psichiatra e psicoterapeuta ticinese Carlo Calanchini.
Diem/RG
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RG 12.30 del 18.12.16: le considerazioni sul fenomeno dello psichiatra e e psicoterapeuta Carlo Calanchini al microfono di Giuseppe Limoncello
RSI Info 18.12.2016, 15:28