L’autorità svizzera per il controllo dei medicinali, Swissmedic, ha appena omologato il vaccino anti-Covid-19 di Pfizer/BioNTech anche per i bambini dai 5 ai 11 anni. Il tema della vaccinazione anche per i più piccoli sta facendo discutere e pone anche i genitori davanti a tante domande.
Diana: "Non ci sono effetti collaterali"
Il professor Alessandro Diana, infettivologo e pediatra, rassicura: “Sono stati condotti studi di omologazione e ci sono 5 milioni di bambini che sono stati vaccinati, per esempio negli Stati Uniti, in Israele e in Italia, e la farmaco vigilanza conferma che non ci sono effetti collaterali”.
Nei bambini raramente si vedono decorsi gravi di Covid-19, davvero, dunque, i vantaggi superano i rischi? “Sì, chiaramente – risponde Diana alla RSI –. E gli argomenti in merito all’indicazione della vaccinazione tra i 5 e gli 11 anni sono due: la salute pubblica, perché sappiamo che le persone vaccinate trasmettono meno il virus e raccomandando la vaccinazione a questa fascia di età si contribuisce a diminuire la trasmissione nel virus nella comunità; l’altro vantaggio, a livello individuale, è di evitare nei bambini complicazioni: anche se avvengono molto più raramente che negli adulti, il rischio più basso non significa rischio zero”.
Ai genitori insicuri, il professor Diana consiglia di sottoporre il bambino a un test sierologico per scoprire se ha già anticorpi e di conseguenza ricevere una sola dose.
Il prof. Alessandro Diana: "Due motivi per dire sì alla vaccinazione per i bambini"
RSI Info 11.12.2021, 21:58
Berger: “Raccomandazione già la prossima settimana”
Prima che la campagna di vaccinazione dei più piccoli possa effettivamente iniziare, seconda la procedura in uso in uso in Svizzera la Commissione federale per le vaccinazioni e l’Ufficio federale della sanità pubblica dovranno adattare le loro raccomandazioni. “Siamo contenti dell’omologazione, insieme all’UFSP presenteremo una raccomandazione già nella prossima settimana”, spiega quindi ai microfoni della SRF il presidente della commissione, Christoph Berger.
Christoph Berger
Un messaggio chiaro, anche solo un mese fa Berger aveva dichiarato che la vaccinazione per questa fascia di età non sarebbe stata necessaria. Oggi, tuttavia, spiega: “I bambini di questa età sono molto colpiti al momento, ma raramente ci sono ospedalizzazioni. In molti casi però i bambini infettano gli adulti e ora siamo a disposizione di tutti i dati necessari”.
La vaccinazione nella fascia dai 5 agli 11 anni, sottolinea il presidente della Commissione per le vaccinazioni, serve anche a proteggere i bambini malati e gli adulti a rischio che non possono essere vaccinati.
Nobile: “L’omologazione è una buona notizia”
“È sicuramente una buona notizia, abbiamo la certezza che il vaccino anche per questa fascia di età è efficace e sicuro”, afferma Giacomo Nobile, pediatra e presidente dell'Associazione dei pediatri della Svizzera italiana. E anche se è vero che i decorsi gravi nei bimbi malati di Covid-19 sono molto rari, Nobile spiega: “I genitori con bambini con malattie croniche saranno contenti di poter vaccinare i loro bambini” e in generale, “bisogna anche capire qual è l’entourage del bambino: se vive con persone che non possono essere protette dal Covid, magari perché hanno malattie autoimmuni e immunodeficienze, e poi bisogna pensare a un discorso sociale: attualmente la variante Delta si diffonde molto nelle scuole, con molte classi in quarantena; è possibile che la vaccinazione possa aiutare in questi casi, con l’obiettivo di tenere aperte le scuole il più possibile”.
SEIDISERA delle 18.00 dell'11.12.2021: le considerazioni di Giacomo Nobile, pediatra e presidente dell'Associazione dei Pediatri della Svizzera italiana
RSI Info 11.12.2021, 23:02
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Kottanattu: “Ancora molti adulti non vaccinati”
“In quest’ultima ondata i numeri di bambini contagiati stanno aumentano: secondo me è difficile dire se una vaccinazione di massa abbia senso, è una valutazione che andrà fatta dall’Ufficio federale di sanità pubblica e dalla Commissione federale sui vaccini, ma sicuramente si può proporre il vaccino ai genitori”, spiega per parte sua la dottoressa Lisa Kottanattu, intervista dalla trasmissione Seidisera. Specialista di pediatria e malattie infettive all'Ente ospedaliero cantonale ticinese, la dottoressa aggiunge: “Non bisogna dimenticare che ci sono anche genitori che hanno parenti o conoscenti che hanno avuto un decorso grave e sono preoccupati che ai loro figli possa succedere lo stesso: non dimentichiamo che il fatto che ci siano pochi casi gravi tra i più piccoli non significa che ci siano zero casi”.
La dottoressa Kottanattu tiene però a fare una precisazione: “Secondo me la motivazione non deve però essere quella di vaccinare i bambini per bloccare la pandemia – spiega alla RSI –. Sappiamo infatti che se parliamo di popolazione vaccinabile siamo ancora molto scarsi a livello svizzero: ci sono ancora tantissime persone a rischio di aver un decorso grave e che rischiano di sovraccaricare il sistema sanitario. La motivazione non deve quindi essere quella di vaccinare i bambini altrimenti non si uscirà mai dalla pandemia”.
SEIDISERA delle 18.00 dell'11.12.2021: le considerazioni di Lisa Kottanattu, specialista di pediatria e malattie infettive all'Ente ospedaliero cantonale ticinese