La costruzione di nuove antenne 5G nel canton Vaud, congelata dal 2019, torna a essere autorizzata. Il Consiglio di Stato ha preso questa decisione dopo aver condotto diversi progetti pilota, iniziati lo scorso settembre. I test, scrive il Governo in una nota, hanno permesso di misurare l'irradiazione delle antenne conformemente alle raccomandazioni della Confederazione. L'Istituto federale di metrologia (METAS) propone in effetti una metodologia ai Cantoni al fine di garantire il rispetto dei valori limite fissati nella relativa ordinanza.
Testato sulle installazioni di Penthalaz e Payerne, questo metodo METAS "si è rivelato adatto per un controllo sul terreno e fornisce risultati utilizzabili", precisa il Cantone. Il rapporto conclude inoltre che i due impianti rispettano ampiamente le potenze autorizzate e che l'esposizione in luoghi sensibili, come le abitazioni o le scuole, è conforme alla legislazione.
L'Esecutivo vodese aveva sospeso nell'aprile di due anni fa ogni autorizzazione per costruire nuove antenne per questa tecnologia, in quanto il metodo METAS non era stato verificato. Solo le modifiche di installazioni minori, che non implicavano un incremento di potenza, restavano permesse. Oltre alla conclusione dei progetti pilota, Vaud ricorda che l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha completato in febbraio le sue direttive per comuni e Cantoni. Grazie a questi due elementi, ora il Consiglio di Stato ritiene che vi siano le condizioni quadro per revocare immediatamente la moratoria sulle nuove antenne di telefonia mobile.