Svizzera

Verso uno stop alla pubblicità sul tabacco

13 febbraio: divieto di sperimentazione animale, abolizione della tassa di emissione e misure a favore dei media, secondo il sondaggio SSR, non supereranno invece lo scoglio delle urne

  • 2 febbraio 2022, 06:00
  • Ieri, 18:43
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L'iniziativa fa il pieno di consensi

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Di: ludoC 

Un "sì" e tre "no": è il risultato che potrebbe scaturire dalle votazioni federali di prossimo 13 febbraio, stando all’esito del secondo sondaggio condotto dall’istituto gfs.bern su mandato della SSR. L’iniziativa popolare "Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco" supererebbe lo scoglio delle urne con il 63% dei voti favorevoli. L’iniziativa per proibire in Svizzera gli esperimenti su animali ed esseri umani, nonché l’importazione di tutti i prodotti sviluppati sulla base di test su esseri viventi, non sembra invece avere nessuna speranza: i partecipanti al sondaggio l’hanno respinta nella misura del 68%. Più sfumato il risultato degli altri due oggetti in votazione: la modifica della legge federale per sopprimere una delle tre tasse da bollo in vigore in Svizzera – quella di emissione – viene respinta con il 53% dei "no", mentre il pacchetto a favore dei media ha riscosso un 49% di intenzioni di voto negative a fronte di un 46% di pareri positivi.

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No ai test sugli animali, più consensi in Svizzera italiana

Scendendo nel dettaglio, l’iniziativa per vietare i test sugli esseri viventi raccoglie più consensi nella Svizzera italiana, dove i voti favorevoli sono il 41% del totale. In Svizzera tedesca e in Romandia si fermano rispettivamente al 26% e al 24%.

L’argomentazione dei promotori dell’iniziativa, secondo la quale la ricerca scientifica può progredire anche senza provocare sofferenze ad animali ed esseri viventi non ha quindi fatto breccia. Inoltre, fra i contrari è diffuso il timore che l'avallo dell’iniziativa possa favorire una medicina a due velocità, con le persone facoltose che andrebbero all’estero per acquistare quei medicamenti che sarebbero vietati in Svizzera. Diffusa anche la paura per una fuga di massa di ricercatori all’estero; stando ai contrari, infine, le leggi in vigore garantiscono di ridurre la sperimentazione animale allo stretto indispensabile.

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Tabacco, "giovani da proteggere”

Netta, come detto, l’accettazione del divieto di pubblicità di prodotti a base di tabacco, nonostante il campo dei contrari abbia guadagnato terreno rispetto al precedente sondaggio, passando dal 25% al 35%. La quota degli indecisi resta tuttavia molto bassa (2%).

I contrari si trovano soprattutto nella Svizzera germanofona (39%). Nella Svizzera italiana e in quella romanda chi ha deciso di votare “no” corrisponde rispettivamente al 30% e al 22%.

Poiché la vendita di tabacco ai bambini è vietata, anche la pubblicità indirizzata ai più piccoli deve esserlo, sostengono i favorevoli al testo in votazione. Favorevoli che ritengono pure “scioccante” simili pubblicità, e secondo i quali la protezione dei giovani è un obbligo al quale la società deve far fronte. I contrari vorrebbero invece mantenere lo statu quo: secondo loro, le misure attualmente in campo sono sufficienti a tutelare bambini e adolescenti, mentre un simile divieto minerebbe la libertà economica.

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Tasse di bollo, "no ad altri sgravi"

Appare meno netto il quadro per il terzo tema in votazione, ovvero la modifica della legge federale sulle tasse di bollo. Tema che conta una quota di indecisi pari all'8%, quindi non sufficiente per modificare gli equilibri.

I contrari sono il 53%. Secondo loro, le grandi società finanziarie, dalle quali proviene principalmente il gettito generato dalle tasse di emissione pagate quando aumentano il capitale proprio emettendo azioni o simili, sono sottotassate in Svizzera e non hanno quindi bisogno di ulteriori agevolazioni fiscali. Fra i favorevoli si fa invece largo l’idea che questo alleggerimento rafforzerebbe la crescita economica.

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Aiuti ai media: contrapposizione destra-sinistra

Per quanto riguarda il pacchetto di misure a favore dei media, in termini percentuali favorevoli e contrari sono in una situazione quasi di testa a testa (49% di “no” e 46% di “sì”). Tuttavia, gli indecisi rappresentano il 5% degli intervistati e la formazione dell’opinione, rilevano i sondaggisti, tende verso il "no".

In Svizzera tedesca il fronte contrario è in netta maggioranza (52%); mentre in Romandia e Svizzera italiana si conta una quota superiore di favorevoli (53%; 56%).

Per questo oggetto, si nota inoltre una polarizzazione politica, con la destra chiaramente contraria e la sinistra favorevole. Saranno dunque decisivi i voti provenienti da elettori di centro e dagli indipendenti.

In merito alle argomentazioni in campo, i favorevoli sostengono soprattutto che gli aiuti ai media fortificherebbero la democrazia promuovendo il giornalismo regionale indipendente. Mentre fra i contrari si fa largo l’idea secondo cui non è compito dello Stato proteggere i vari settori economici dagli stravolgimenti di mercato, riferendosi alla svolta digitale che imperversa nel settore dei media.

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Consiglio federale sconfessato

Se i risultati del sondaggio si confermassero il 13 febbraio, il Consiglio federale perderebbe tre votazioni sul quattro: il Governo si è infatti detto favorevole all’abolizione della tassa di emissione e del pacchetto di aiuti per i media, mentre ha definito “troppo restrittivo” il divieto di pubblicità per il tabacco.

Il sondaggio

L’inchiesta è stata condotta dal 19 al 26 gennaio; al rilevamento hanno partecipato 7'660 persone: di queste 5'676 provenivano dalla Svizzera tedesca, 1'559 da quella romanda e 412 dalla Svizzera italiana.

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