Quello di questi giorni è un freddo inaspettato, un freddo che sta dando problemi ai viticoltori romandi. Al punto che la vendemmia di quest’anno potrebbe essere compromessa. “Qui si vede chiaramente. Sembra bruciata. Diventerà nera, seccherà e cadrà”, dice Jacques Disner, viticoltore a Chamoson (VS), indicando alcune foglie della sua vigna. “Dovremo proteggerla, fare i trattamenti... Insomma, tutti i lavori normali. Il tutto sapendo che, a causa del gelo, non ci sarà il raccolto”.
Fino a pochi giorni fa le temperature sfioravano i 30 gradi in pianura e le viti erano in anticipo di due o tre settimane. Un clima estivo che non è durato, con un ritorno brutale all’inverno: “Siamo abituati ad avere dei cambiamenti, ma non sono mai stati così rapidi e importanti”, continua Disner.
“Abbiamo tentato di tutto, ma faceva semplicemente troppo freddo”
Nei vigneti ginevrini la situazione è ancora più critica: a Dardagny il gelo ha colpito i vigneti per tre notti di fila. “Questo è uno chardonnay. Il 95% è bruciato. Abbiamo tentato di tutto: scaldare con candele, fuoco, ma non è servito. Faceva semplicemente troppo freddo”, spiega il viticoltore Frédéric Mistral.
“C’è chi si sta chiedendo se continuare a tenere le vigne o strappare tutto”
I viticoltori della regione sono preoccupati e ieri mattina si è tenuta una riunione di crisi. “È la meteo che decide. Se farà presto bello abbiamo ancora una possibilità, ma ora la priorità è salvare le vigne”, indica Stéphane Gros, viticoltore. “C’è chi si sta chiedendo se continuare a tenerle o se strappare tutto”.