Le sfide maggiori che attendono il settore vitivinicolo svizzero sono una maggiore promozione interna del prodotto, i cambiamenti climatici che incidono sul raccolto ed infine la lotta ai parassiti in grado di rovinare il prodotto. In sintesi questi sono alcuni dei punti trattati durante l'Assemblea della Federazione svizzera dei viticoltori riunitasi martedì a Bellinzona. Da Berna, rispetto all'aumento al sostegno della promozione, è già arrivato un segnale positivo, il Consiglio nazionale ha votato per aumentarlo e per Jacques Bourgeois, presidente della Federazione dei viticoltori, è una battaglia vinta.
Bourgeois spiega che il 2022 è stato un anno eccellente e che quest'anno la sfida sarà quella di guadagnare sul mercato interno. "Abbiamo perso terreno rispetto ai vini che provengono dall'estero, riferisce, oggi abbiamo circa il 35% del mercato interno ed il nostro obiettivo è superare la quota del 40%. Per questo è importante rafforzare la promozione. Uno dei nostri principali concorrenti, e lo dico guardando al Ticino, è l'Italia che dedica 18 milioni di euro per la promozione del suo vino sul nostro territorio. Dobbiamo poter concorrere con le stesse armi. E dunque 9 milioni sono stati chiesti alla Confederazione e gli altri 9 milioni di franchi arrivano dal settore stesso".
Il dossier è ancora in discussione al Consiglio degli Stati ma tutti sono concordi nell'affermare che la promozione è necessaria, come riferisce anche Giuliano Maddalena, presidente della Federviti, l'associazione che riunisce parte dei viticoltori del Canton Ticino e della Mesolcina, che pure si dice soddisfatto dall'apprezzamento del vino ticinese.
I cambiamenti climatici rimangono sotto la lente del settore, c'è meno stabilità a livello di raccolto e a livello di produzione. Tuttavia per il presidente della Federviti non è una situazione drammatica. Per il settore rimane centrale produrre nel rispetto dell'ambiente e dunque adattarsi anche a queste evoluzioni. Un esempio sono le ricerche fatte su vitigni più resistenti che necessitano meno trattamenti. Restano poi altre sfide, come la presenza sulle viti della flavescenza dorata, malattia che ha causato qualche danno, ma sotto controllo. E all'assemblea è stata riportata l'attenzione sulla lotta a questo parassita. Una richiesta che arriva dalla Svizzera occidentale che vuole mandare avanti un progetto di legge per un obbligo generalizzato di un trattamento con acque calde in tutto il Paese.