Svizzera

Violenze sui minori, "impariamo ad ascoltare i bambini"

In Svizzera sono 1'900 le segnalazioni di maltrattamenti - Non bisogna sottovalutare gli abusi psicologici: "Il malessere dei piccoli è sotto i nostri occhi"

  • 5 luglio 2023, 05:40
  • 29 aprile, 09:48
39:22

SEIDISERA

SEIDISERA 04.07.2023, 18:00

  • Archivio Ti-Press
Di: SEIDISERA/Aron Guidotti/Sofia Stroppini 

I casi di maltrattamento di minori sembrano di nuovo essere in aumento: a dirlo è l'ultimo studio della Società svizzera di pediatria, che ha centralizzato le segnalazioni del 2022 di una ventina di cliniche pediatriche. Si parla di un aumento a livello nazionale del 14%, per un totale di quasi 1'900 casi. Il dato più drammatico riguarda due bambini che hanno perso la vita l'anno scorso a causa delle violenze subite.

Non è stato possibile confermare, attraverso lo studio, se questi numeri siano effettivamente in aumento, perché potrebbe essere salito il numero di segnalazioni ma non i casi in quanto tali. La popolazione e le istituzioni sono infatti sempre più sensibili verso il problema, che non viene più sottovalutato.

La metà delle vittime ha meno di 6 anni

La maggior parte delle segnalazioni sono legate a violenze fisiche, negligenza o violenza psicologica. In misura minore vengono riportati anche casi di abusi sessuali. Quasi la metà delle vittime della violenza su minori sono bambini al di sotto dei sei anni, e in un caso su cinque addirittura di un anno o meno.

I maltrattamenti di ordine psicologico sono saliti del 30% rispetto al 2021, un dato riconducibile forse all'aumento della violenza domestica. I bambini che sono testimoni di violenze in famiglia soffrono molto a livello emotivo. Si tratta di un dato molto preoccupante, anche perché questi episodi potrebbero segnare il modo in cui i ragazzi si rapportano con gli altri e influenzare le loro relazioni amorose adulte.

Tra violenza fisica e psicologica

Sono molti i segnali che i bambini mandano per manifestare il loro disagio. "Distruttività, autolesionismo, crudeltà verso i coetanei, stati di ansia continua, scarsa autostima, mancanza di fiducia negli altri" sono alcuni dei sintomi che potrebbero presentare, secondo Marco Celoria, presidente dell'Accademia di Psicoterapia Psicoanalitica della Svizzera Italiana. Vivere situazioni di violenza in famiglia porta ad avere una percezione minacciosa del mondo, dove "gli altri diventano nemici".

Il malessere dei piccoli è sotto i nostri occhi, ma spesso non sappiamo riconoscerlo. Da parte degli adulti manca un ascolto affettivo e un'attenzione alla loro vita emotiva. "Non è vero che la violenza psicologica è meno visibile di quella fisica", precisa Celoria: siamo noi a non essere abituati all'ascolto.

Quei sistemi educativi da sradicare

"Se qualche anno fa erano accettabili la sberla, l'insulto o la cattiveria nei confronti del figlio, oggi questo deve finire", afferma Celoria perché i ragazzi hanno bisogno di spiegazioni. "Fondamentale è il confronto, che può essere aspro ma consente di crescere", aggiunge. I figli vanno accompagnati all'educazione, al dialogo e all'ascolto.

"È fondamentale, inoltre, che i ragazzi possano contare su una rete di scuola, famiglia e amici che li faccia sentire al sicuro", ha concluso lo psicologo.

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