Svizzera

Votazioni federali, i premi hanno diviso la Svizzera

I cittadini hanno bocciato le tre iniziative (tra cui le due sui costi della salute) - Nessuna sorpresa, invece, per l’oggetto sull’approvvigionamento elettrico

  • 9 giugno, 17:35
  • 11 giugno, 08:48
cassa malati

Dalle urne sono usciti tre "no" e un "sì"

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Di: ATS/Pa.St.

Tre “no” e un “sì”: è quanto prevedeva la prima proiezione SSR, elaborata dall’istituto gfs.bern, alla chiusura delle urne alle dodici di domenica. E nel corso del pomeriggio non è cambiato nulla: le tre iniziative in votazione federale (tra cui le due sui costi della salute) sono state bocciate, mentre è stato approvato l’oggetto relativo all’approvvigionamento elettrico.

L’iniziativa popolare “Al massimo il 10 per cento del reddito per i premi delle casse malati (Iniziativa per premi meno onerosi)“, promossa dalla Sinistra, è stata respinta a livello federale dal 55,5% dei cittadini. La proposta è stata accettata soltanto nei cantoni Basilea Città, Friburgo, Ginevra, Giura, Neuchâtel, Ticino, Vallese e Vaud (raccogliendo consensi, di fatto, nella Svizzera latina).

Anche la seconda iniziativa sui costi della salute - “Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)“ - ha incassato una sconfitta: la proposta dell’Alleanza del Centro è stata bocciata con il 62,8% di voti contrari. In questo caso, l’iniziativa è stata accolta nei cantoni Friburgo, Giura, Neuchâtel, Ticino e Vallese.

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Il PS rilancerà la cassa malati unica

Di fronte al risultato delle votazioni, il Partito socialista ha affermato che l’esplosione dei premi di cassa malati continuerà a essere la sua principale preoccupazione. E ha annunciato che all’inizio del prossimo anno lancerà una nuova iniziativa per una cassa malati unica.

Secondo i promotori dell’iniziativa “Per un freno ai costi”, invece, quella odierna è stata “un’occasione persa”. E ora si aspettano dai politici che continuino ad affrontare il problema dell’aumento dei costi sanitari.

Il comitato di opposizione legge il “no” come un segno della volontà della popolazione di accedere a un sistema sanitario per tutti. E sottolinea che collegare i costi della sanità unicamente allo sviluppo economico non è sufficiente: occorre tenere conto anche dell’invecchiamento della popolazione e del progresso medico.

Baume-Schneider: “Più sforzi per contenere i costi”

Il risultato odierno sulle iniziative “Per premi meno onerosi” e “Per un freno ai costi” non significa che tutto resterà fermo. Per il Consiglio federale, ora si tratta infatti di mettere in atto i controprogetti, come ha sottolineato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, a capo del Dipartimento dell’interno. E ha anche lanciato un appello agli attori del sistema sanitario: “Aumentate gli sforzi per contenere i costi”.

“Osserviamo differenze fra regioni linguistiche del Paese: il Ticino e i cantoni romandi, dove i premi sono particolarmente alti, hanno accolto la proposta”, ha sottolineato Baume-Schneider. “Vorrei dire ai sostenitori dell’iniziativa che il messaggio è passato. Con il controprogetto ci saranno più soldi per la riduzione dei premi di cassa malattia grazie ai contributi dei cantoni”.

Libertà e integrità fisica: un “no” da tutti i cantoni

È stato netto il “no” all’iniziativa popolare “Per la libertà e l’integrità fisica”: la proposta - promossa dal Movimento per la Libertà Svizzera - è stato respinto in tutti i cantoni, con una percentuale di contrari pari, a livello nazionale, al 73,7%.

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Ma i promotori non si arrendono: “Stiamo pensando di lanciare nuovamente l’iniziativa” ha fatto sapere Richard Koller, presidente del Movimento per la Libertà Svizzera. Una possibilità, ha spiegato, sarebbe quella di formulare l’iniziativa in modo più preciso. Oppure un’altra opzione potrebbe essere un’iniziativa parlamentare equivalente.

Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, la bocciatura è invece la prova che il testo non affronta un “problema reale”. L’organo di coordinamento sanitario intercantonale ha definito l’iniziativa “inutile” e “disonesta”.

Approvvigionamento elettrico, legge senza sorprese

Nessuna sorpresa, infine, per la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, che è stata accettata dal 68,7% dei cittadini e in tutti i cantoni.

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Un risultato accolto con favore dalle principali associazioni ecologiste. Il WWF si dice per esempio “soddisfatto”, sottolineando che quello odierno è “un passo importante nella transizione energetica”. Ma aggiunge: “La legge sull’elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L’effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se saranno adottate altre misure”.

Anche Christian Imark (UDC) - uno dei co-presidenti dell’Alleanza per un approvvigionamento elettrico sicuro, associazione che si è occupata della campagna per il “sì” - parla di “un piccolo passo verso un approvvigionamento sicuro”

La legge scatterà nel 2025

L’approvazione odierna conferma la decisione presa lo scorso anno sulla legge sul clima, ovvero l’aumento della produzione indigena. Lo ha detto il consigliere federale Albert Rösti (capo del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni), commentando il risultato. “Abbiamo bisogno di procedure più rapide, è inaccettabile che i progetti attualmente previsti richiedano più di 20 anni per essere realizzati”. Rösti ha poi confermato che la nuova legge dovrebbe entrare in vigore all’inizio del prossimo anno.

Domenica alle urne

Telegiornale 09.06.2024, 12:30

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