Nel canton Zurigo fanno discuterete le donazioni in denaro che l'aeroporto concede ad alcuni partiti, come ha rivelato il Tagesanzeiger. Le donazioni sollevano interrogativi perché l'aeroporto appartiene per un terzo al cantone e perché quest'anno il parlamento zurighese dovrà esprimersi sul prolungamento delle piste.
Prolungamento che per i favorevoli contribuirà a migliorare le attività operative dell'aeroporto, ma che per i contrari porterà invece a un aumento dei voli. Il dibattito si preannuncia acceso e ora si è saputo che lo scalo da tempo concede delle donazioni a vari partiti. Denaro, però, sottolinea l'aeroporto, assolutamente non legato a contro richieste.
Anche il partito evangelico ha ricevuto lo scorso autunno una donazione di 20'000 franchi. "Inizialmente l'abbiamo accettata, poi dopo lunga discussione siamo giunti alla conclusione che non è compatibile con la nostra politica e abbiamo ridato quei soldi", spiega però il presidente Mark Wisskirchen.
Pure il PLR zurighese ha confermato di ricevere donazioni dall'aeroporto. L'UDC per parte sua non commenta, ma precisa comunque che non accetterebbe mai donazioni se fossero legate a condizioni.
L'aeroporto, interpellato, afferma che la sua prassi delle donazioni è normale: niente di nuovo. "Come impresa privata e quotata in borsa, da anni sosteniamo vari partiti nel canton Zurigo con somme forfettarie. È un contributo al sistema politico di milizia.", afferma la portavoce Bettina Kunz.
L'unica condizione, viene detto, è che quei partiti siano favorevoli alle infrastrutture aeroportuali e a un'aviazione svizzera concorrenziale.
Un terzo delle azioni dell'aeroporto appartiene però al canton Zurigo. Per la sinistra è quindi problematico che un'impresa con partecipazione statale sostenga in modo selettivo determinati partiti.
"Il problema è che in questo modo un partito finisce per rendersi finanziariamente dipendente e per essere sempre ben disposto nei confronti dell'aeroporto. Si tratta di un'influenza politica diretta.", sostiene la granconsigliera socialista Rosmarie Joss.
"Come azienda privata quotata in borsa, consideriamo nostro dovere fornire un certo contributo secondo i nostri obiettivi aziendali. E poi il canton Zurigo non ci dà denaro. Dalla privatizzazione avvenuta nell'anno 2000, abbiamo pagato al cantone più di 1,2 miliardi di franchi sotto forma di dividendi o in tasse.", sottolinea però la portavoce dello scalo.
Nei prossimi mesi verranno prese decisioni politiche importanti per l'aeroporto. La questione delle donazioni ai partiti contribuisce già ora a infiammare il dibattito.