La legge sull’albo artigiani continua a dividere e a sollevare malumori. Dopo la decisione del Governo ticinese di permettere l'esenzione dal pagamento della tassa d'iscrizione alle imprese svizzero-tedesche, l'Unione delle associazione dell'edilizia chiede venerdì che venga garantita l'equità di trattamento fra le aziende ticinesi e quelle d'Oltralpe. Dal canto suo il consigliere di Stato ticinese Claudio Zali avverte: “Se si continua con le polemiche, la legge rischia di essere abrogata”.
A complicare le cose, oggi, ci ha pensato anche la Commissione della concorrenza, stando alla quale la norma in questione non è compatibile con quella federale sul mercato interno. Sulla base di questa considerazione di fondo, avverte l'organo di vigilanza, un ricorso da parte di una ditta attiva oltre San Gottardo o della stessa COMCO è probabile. Non solo, anche i ticinesi avrebbero diritto di ricorrere, e questo in base al principio costituzionale della libertà economica.
Per Nicolas Diebold, responsabile del Centro di competenze sul mercato interno della COMCO, “la legge sul mercato interno prevede la libera circolazione fra cantoni per le imprese. La LIA, dal canto suo, introduce delle restrizioni all'accesso al mercato ticinese. Simili limiti sono accettabili solo se rispettano il principio della proporzionalità e se la procedura è semplice, rapida e gratuita. Noi riteniamo che nel caso in questione questi presupposti non siano adempiuti”.
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