Continuano le condanne sul fronte italiano dell’inchiesta chiamata “Imponimento”, che nel luglio del 2020 aveva permesso di smantellare la cosca di ‘ndrangheta delle famiglie Anello-Fruci di Filadelfia, nonché le sue ramificazioni in Svizzera.
Mercoledì il Tribunale di Lamezia Terme ha inflitto 17 anni di carcere a uno dei due principali referenti elvetici del boss Rocco Anello, a sua volta già condannato, nel 2022, a una pena di 20 anni.
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Notiziario 20.06.2024, 14:00
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Il 57enne era titolare di un ristorante a Muri, nel Canton Argovia, dove operava pure l’altro sodale di riferimento del clan, di professione impresario.
Il cugino del piccolo imprenditore lavorava invece come operaio comunale in Ticino, a Grancia. Dopo essere stato estradato in Italia, nell’agosto del 2022 – si è appreso giovedì – il Tribunale di Catanzaro lo ha condannato, con il rito abbreviato, a 11 anni.
I verdetti emessi oltre confine sono anche il frutto delle indagini svolte dalle autorità svizzere, con le quali era stata costituita una squadra investigativa comune. Soddisfatto il Ministero pubblico della Confederazione, che in una presa di posizione inviata alla RSI sottolinea tanto l’importanza della collaborazione transfrontaliera, quanto “il ruolo di primo piano” assunto dalla Procura federale “in questo ambito di rilevanza strategica.”
Nuove condanne per l'inchiesta Imponimento
Il Quotidiano 20.06.2024, 19:00