Ticino e Grigioni

“L’uomo ha bisogno di avventura”

Hervé Barmasse a Tenero per parlare del suo approccio alla montagna: “Rispetto e qualità, non quantità”

  • 30.01.2019, 10:10
  • 22.11.2024, 23:08
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Il figlio del Cervino

RSI - Il Quotidiano 30.01.2019, 09:53

  • RSI
Di: Quot/dielle 

Non ha mai scalato l'Everest, e neppure il K2. Si muove lontano dalle cime altisonanti, ma non per questo le sue scalate risultano inferiori, anzi. Hervé Barmasse, alpinista valdostano, riesce a emozionare affrontando anche montagne vicino a casa, in solitaria o senza aiuti. Un'attitudine che ha fatto di lui il testimone di una nuova cultura dell'alpinismo: più rispettosa, che premia le emozioni dell'ascesa più del raggiungimento della cima. Il come, non il quanto… anche se questo vuol dire fermarsi a soli 3 metri dalla vetta mentre stai scalando il tuo primo 8'000.

Nato e cresciuto a Valtournenche, ai piedi del mitico Cervino, che per lui si chiama però Gran Becca (grande montagna nel dialetto patois valligiano), è considerato un montanaro sensibile con il dono del racconto (suo il libro “La montagna dentro”). È il quarto “figlio del Cervino” della sua famiglia, una dinastia di guide alpine che risale fino al bisnonno.

A Tenero ad ascoltarlo la scorsa settimana c’erano più di 400 persone… non perderti l’approfondimento in onda al Quotidiano questa sera.

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Le vette di Barmasse

Il Quotidiano 30.01.2019, 20:00

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